La lunga narrazione della Venezia popolare
[a. m.] Nella pittura di paesaggio o in quella di genere della Venezia ottocentesca o settecentesca, Giuseppe Vizzotto Alberti non si sottrae alla lezione di altri artisti con cui opera in contemporanea e ne assorbe consapevolmente certi stilemi(1), ma non manca certo di impulsi, attenzioni, inquadrature, interpretazioni e tecniche personali. Non è solo una produzione con cui asseconda con piacevoli composizioni in quegli ultimi decenni del secolo il gusto per l'aneddotica pittoresca locale che incontra favore nel pubblico provinciale ed internazionale(2). È una tematica a cui l'autore dimostra di credere con persistenza e coerenza, perché con opere di tale soggetto partecipa, sicuro dell'estro e dei mezzi pittorici propri, alle esposizioni nazionali e internazionali e codifica sempre più originalmente una parte non secondaria della propria attività fino all'ultimo.
Scene e vedute lagunari
Nelle scene e vedute lagunari, eseguite in gran numero, gli elementi naturali e la piccola - in proporzione di scala - umanità che le popola esibiscono una stessa tranquillità. In un mondo calmo, non direi immobile, gli umili recitano la loro parte di accettata quotidianità, sia di lavoro sia di relazione sia di riposo, senza svelare inquietudini e dissidi né psicologici né sociali. L'artista si avvicina alla realtà rappresentata con la disposizione d'animo di un empatico riguardante, che li ama e non li deforma. Il popolo basso non merita critica o biasimo, al massimo qualche ironica puntura di spillo. Al momento "panico" dei meriggi, dei crepuscoli, delle notti rischiarate dalla luna, i confini di cielo e mare sfumano e si fondono, i due elementi primigeni s'incontrano, si rispecchiano, si corrispondono, e chi è nella marina lagunare non poggia più sopra una città o un mondo di uomini ma è immerso in un cosmo che s'è fatto indefinito. Coloristicamente rilucono i delicati toni perlacei digradanti dal grigio all’azzurro e quelli dorati. Possono sembrare solo prelievi dalla tavolozza di Pietro Fragiacomo (1856-1922) ed ancora di Guglielmo Ciardi (1842-1917), ma in verità imprestati si integrano armoniosamente all'evoluzione della propria tavolozza ricca di velate tinte pastello o neutre, parca di colori forti e accecanti, che si fa e resta inconfondibile prova dopo prova, con pari dignità degli altri. Anche il ritaglio delle inquadrature è spesso quello collaudato, ma non senza che si noti anche un apporto vizzottiano riconoscibilmente specifico.
La narrazione della vita popolare
Il più ampio contributo alla pittura del suo tempo Vizzotto Alberti lo offre con la narrazione e la descrizione della vita popolare, quando, con gusto dell'aneddoto realistico, restringe e focalizza l'angolo visuale sul fervore dei campielli, l'animazione dei mercati, il passeggio o il passaggio negli angoli caratteristici, le ciacole delle popolane, i crocchi di acquaiole attorno ai pozzi, gli idilli tra giovani, le processioni, i pescatori che smatassano e districano le reti, l'attività delle lavandaie, i lavori all'aperto di donne che tessono, filano la lana o tingono i filati, le contadinelle ai bordi della terraferma lambiti dalla laguna, le donne e le ragazze fasciate in scialli variopinti e squillanti, i folti capelli raccolti a chignon o coperti da un velo leggiadro e arioso, che balzano in primo piano davanti alla schiera di comprimari e comparse della scena, veri e propri ritratti ambientati ai piedi di ponti, lungo le fondamenta e i sestrieri, a fianco dei muri di una casa o dei muretti lungo riva dei canali, invece che sul set di un boudoir, un salotto, un divano, un cafè, un atelier, le panchine di un parco (e meriterebbe esaminare approfonditamente anche il significato della predilezione per le figure femminili e della loro dominanza nelle scene e nei ritratti, senza accontentarsi del mero discorso sulla bellezza muliebre da celebrare anche nelle popolane non solo nelle dame).
Il pittore opitergino non è l'unico che pratica a Venezia questo genere, né il primo, ma - scovati quanti apparentamenti e somiglianze si vogliano con gli altri artisti - non è neppure il ripetitore, seppur non inferiore, di soggetti che dipingono anche gli altri. La perlustrazione tematica inseguita in quest'ambito non solo è per quantità e varietà più estesa di quella di altri maestri del genere, ma soprattutto mostra il respiro di una compiuta narrativa sul mondo popolare, analoga a quella di uno spigliato novelliere verista o realista nella letteratura della sua epoca, con mezzi che portano alla perfezione il linguaggio (in questo caso, pittorico) adatto a questa narrazione.
L'evocazione settecentesca
Il neosettecentesco non ha trovato, invece, slargo in Giuseppe Vizzotto Alberti, che pur ha dato qualche prova superlativa in quel genere: almeno Galanterie del Settecento. Scena di costume lungo la riva degli Schiavoni, 1889, e Mercato del Settecento, 1919.
Le "galanterie" del mondo di ieri non sono nel vissuto e neppure nell'immaginario dell'artista. Per i contenuti, la voce del Settecento gli è muta. Borghesi agiati e patrizi nei loro costumi vintage sembrano più i recitanti di un carnevale che autentici abitanti. Nel Mercato del Settecento essi sono addirittura ripresi di spalle, non hanno più volti, come attardati eppur spensierati sopravvissuti che "lasciano il campo", sia allontanandosi dal campo veneziano che ospita il mercato sia uscendo (dal campo) di scena. L'inquadratura totale è l'accostamento giustapposto di due metà temporali ed esistenziali di pari ampiezza, la destra con le tre giovani, la sinistra con i tre personaggi in costume settecentesco (l'uomo solo e una coppia) e sullo sfondo il palazzo patrizio. L'uomo al centro non sembra neppure interessato all'acquisto, ma piuttosto intento ad un commiato, una riverenza o un complimento alla bella venditrice di frutta che lo fronteggia divertita. Quale allegrezza invece nei visi e spavalda postura hanno le tre venditrici di pollame, verdure e frutti tra i loro banchi ... e sono abbigliate in vesti e copricapi allo stesso modo delle loro omologhe tardo ottocentesche.
Svestiamo con un tocco di magia ogni personaggio - tranne le popolane - presente in queste due più belle rievocazioni settecentesche dell'autore e rivestiamolo di panni popolani contemporanei, togliamogli quelle parrucche, sciogliamo quegli arricciamenti e quei boccoli, disincipriamo quei visi, sfiliamo quei guanti candidi e quei ventaglietti alle dame e quei bastoncini da passeggio ai cavalieri, consegniamo a ciascuno un suo attrezzo da lavoro maschile o femminile, spegniamo quei colori laccati e chiassosi ... la mascherata si smonta e il "nuovo stato sociale" è pronto a prendersi il proscenio, né peggiore né migliore dell'antecedente, solo più temporalmente vero e rivelatore delle trasformazioni che vanno modificando la società anche nell'apparente immobile Venezia.
La lezione settecentesca gli è stata utile o necessaria, invece, quando ha dovuto soddisfare la committenza pubblica istituzionale per gli affreschi della "gloria di Venezia" nella sala del Consiglio provinciale a Palazzo Corner della Ca' Granda. Per quei temi, Tiepolo ma anche Veronese, il "divino Paolo", saranno modelli ancora parlanti, per ciò che si è solidificato in mito di una Repubblica plurisecolare, che ha perduto l'antica grandezza ma ancora si celebra.
Note
- Non pochi i nomi da offrire al confronto, citando in sequenza anagrafica:
- Guglielmo Ciardi (1842-1917)
- Giacomo Favretto (1849-1887)
- Luigi Serena (1855-1911)
- Alessandro Milesi (1856-1945) | treccani.it/alessandro-milesi-Dizionario-Biografico
- Pietro Fragiacomo (1856-1922)
- Luigi Pastega (1858-1927) | galleriarecta.it/autore/pastega-luigi
- Angelo Dall'Oca Bianca (1858-1942)
- Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 1859 - Venezia, 1941) | treccani.it/ettore-tito-Dizionario-Biografico | italialiberty.it/ettoretito
- Vittorio Emanuele Bressanin (Musile di Piave, 1860 - Venezia, 1941) | treccani.it/enciclopedia/vittorio-emanuele-bressanin | istitutomatteucci.it/dizionario-degli-artisti
Cfr. La Venezia di Ciardi e Favretto. Il silenzio della laguna, le ciacole della città, a cura di Angelo Enrico, Elisabetta Staudacher, Enrico Gallerie d’arte, Antiga Edizioni, 2017 | enricogallerie.com/media/pubblicazioni
- Nel 1891 la ditta londinese del mercante Walter Dowdeswell, proprietaria anche di una sede al 160 di New Bond Street (oltre a quelle al 102 e 133 della stessa via), «espose più di sessanta disegni ed acquerelli di soggetto veneziano di Giuseppe Vizzotto Alberti e, l'anno seguente, ne presentò altri della stessa ambientazione, ancora di Vizzotto, oltre che di Mainella, Franchi, Zanetti, Prosdocimi. La galleria cessò la sua attività nel 1914». L'aveva iniziata dal 1883 (Paolo Serafini, Ettore Tito, La fa la modela, 1884, in Venezia prima della Biennale. La pittura veneta dall'unità d'Italia al 1895 nelle collezioni private, Polo Museale di Tortona (AL), 6-28 marzo 2005, Coordinamento scientifico di Giuliano Matteucci, Catalogo a cura di Silvestra Bietoletti, Paul Nicholls, Paolo Serafini, Fondazione C. R. Tortona, 2005, p. 106)
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Vedute lagunari con pescatori e gondolieri
Giuseppe Vizzotto Alberti
1885 | Veduta di Venezia dalla laguna antistante
Giuseppe Vizzotto Alberti
1888 | Pescatori nella laguna di Venezia sotto la luce lunare
Giuseppe Vizzotto Alberti
1889 | Pescatore davanti alla Salute
Giuseppe Vizzotto Alberti
1890 | Pescatori in laguna. La partita a carte
Giuseppe Vizzotto Alberti
1894 | Scena con bambini che sguazzano
Giuseppe Vizzotto Alberti
1898 | Un pescatore porge il saluto al capitello della Madonna in laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
1898 | La famglia del pescatore
Acquerello su cartoncino, cm 52 x 31,5, firmato, locato e datato in basso a destra: "G. Vizzotto-Alberti / Venezia / 1898". Sul retro, sul supporto, numero del pittore: n. 6627
Giuseppe Vizzotto Alberti
Pescatori sulla laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
In gondola alla Salute
Giuseppe Vizzotto Alberti
Gondola in laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
Gondola in laguna
Giuseppe Vizzottto Alberti
Pescatori in laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
Venezia
Giuseppe Vizzotto Alberti
1897 | Prime nubi in laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
Velieri e pescherecci nella laguna di Venezia
Giuseppe Vizzotto Alberti
Raccoglitori di mitili nella laguna veneta
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Narrazione e descrizione della vita popolare
Giuseppe Vizzotto Alberti
1889 | Scena veneziana presso un canale
Giuseppe Vizzotto Alberti
1889 | In giro per una passeggiata
Giuseppe Vizzotto Alberti
1891 | Tingendo la lana, Venezia
Giuseppe Vizzotto Alberti
1892 | Incontro sulla riva di un canale veneziano
Giuseppe Vizzotto Alberti
1892 | Scena portuale
Giuseppe Vizzotto Alberti
1894 | Pescatrici sulla spiaggia
Giuseppe Vizzotto Alberti
1894 | Venezia, Mazzorbo con visione verso il campanile di San Michele Arcangelo
Giuseppe Vizzotto Alberti
1893 | Scena di mercato
Giuseppe Vizzotto Alberti
1894 | Domenica in Piazza San Marco
Giuseppe Vizzotto Alberti
1894 | Scena di strada in una calle veneziana
Giuseppe Vizzotto Alberti
1896 | Al mercato
Giuseppe Vizzotto Alberti
1896 | Figure presso un canale veneziano (Idillio)
Giuseppe Vizzotto Alberti
1900 | Bellezze veneziane
Giuseppe Vizzotto Alberti
1901 | Venezia. Scena di strada
Giuseppe Vizzotto Alberti
1903 | Al mercato
Giuseppe Vizzotto Alberti
Il mercato antiquario, Venezia
Giuseppe Vizzotto Alberti
Lavandaie
Giuseppe Vizzotto Alberti
Giovani popolane veneziane intorno al pozzo
Giuseppe Vizzotto Alberti
Ritratto di una giovane veneziana
La bellezza di questa giovane deve aver affascinato Vizzotto Alberti per giustificare un ritratto non commissionato. Appare anche, nello stesso vestito, in almeno un altro dipinto del pittore.
Giuseppe Vizzotto Alberti
Una bionda veneziana sulle Zattere
Giuseppe Vizzotto Alberti
Contadina
Giuseppe Vizzotto Alberti
Giovani donne che tingono i filati
Giuseppe Vizzotto Alberti
La bella fruttivendola
Giuseppe Vizzotto Alberti
Scene di vita lungo il canale in laguna
Giuseppe Vizzotto Alberti
Pescatore a Chioggia
Giuseppe Vizzotto Alberti
Viaggiatrici fuori da San Marco
Giuseppe Vizzotto Alberti
Contadina in laguna
Scene neosettecentesche
Giuseppe Vizzotto Alberti
1889 | Galanterie del '700. Scena di costume lungo la riva degli Schiavoni
Giuseppe Vizzotto Alberti
L'antiquario
Giuseppe Vizzotto Alberti
Chiacchiere fuori dalla chiesa
Giuseppe Vizzotto Alberti
1900 | Figure settecentesche in Piazza San Marco a Venezia
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