Pilade Tagliapietra, nato a Motta di Livenza l'11 novembre 1836 e vissuto nella vicina Oderzo, era figlio di Giuseppe e di Frattina Asyteria. Fu garibaldino della Spedizione dei Mille nella 7a compagnia, formata prevalentemente da studenti, al comando di Benedetto Cairoli (1825-1889), il maggiore dei cinque fratelli maschi Cairoli, già combattente nella 1a e 2a guerra d'indipendenza, anch'egli allora garibaldino volontario dei Mille, eletto poi ripetutamente deputato della sinistra, infine per tre volte presidente del consiglio dei ministri (24 marzo - 19 dicembre 1878, subito dopo la crisi del governo Depretis; 14 luglio - 25 novembre 1879; 25 novembre 1879 - 29 maggio 1881).
Secondo una versione dei fatti, mentre era bersagliere presso la guarnigione dell'Esercito del Regno di Sardegna di stanza nel forte toscano di Talamone (Orbetello), allorquando il Corpo di Spedizione dovette sostare per rifornirsi di munizioni e di buone carabine, il giovane fuggì e si nascose con gli altri nella stiva di uno dei due piroscafi, molto probabilmente sul piroscafo dove si trovava Garibaldi, il “Piemonte”. Cesare Abba scrisse invece che il Tagliapietra per la sua età doveva essere un bersagliere in congedo e che non partì quindi da Talamone bensì da Quarto.
Cadde a Reggio Calabria il 21 agosto 1860, in una battaglia strategicamente decisiva (perché fu condotta contro una fortezza munitissima presidiata da migliaia di soldati borbonici ben armati e portò, pochi giorni dopo, alla resa di altre migliaia di soldati borbonici a Soveria Mannelli). Secondo le "Memorie" dello stesso Garibaldi, se i garibaldini non avessero vinto a Reggio Calabria, l’impresa sarebbe fallita. Alla memoria di Tagliapietra fu concessa con R. D. 12-6-1861 una medaglia d’argento al valor militare per essersi distinto nel combattimento in cui trovò la morte.
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