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Ci porta a trattare di Marina Benzon Querini la presenza a Chiarano di una villa costruita dalla famiglia patrizia Benzon di Venezia al principio del XVIII secolo, che annoverò fra le proprie dame appunto la notissima Marina, nata Querini, andata sposa appena ventenne (1777) al ventottenne conte Pietro Giovanni Benzon, «non certo per amore, ma per la solidità del blasone di famiglia e del suo patrimonio» (Silvino Gonzato, Venezia libertina: Cortigiane, avventurieri, amori e intrighi tra Settecento e Ottocento, Neri Pozza Editore, Vicenza, 2015), rimasta immortalata come femme fatale nei versi dell'intramontabile canzone in dialetto veneziano "La biondina in gondoleta" [← italianopera.org] composta nel 1788 dal poeta Anton Maria Lamberti (1757-1832) e musicata da Johann Simon Mayr (1763-1845), il maestro di Gaetano Donizetti.
«Fu una delle veneziane libere nel pensiero, nei costumi, nei gesti e nelle parole che il Settecento produsse a Venezia, animatrice di uno dei cenacoli artistici e letterari più conosciuti in città, insofferente alle regole della vecchia aristocrazia, fiera e libera di festeggiare la caduta del governo veneziano nel maggio 1797» (Alberto Toso Fei, Marina Querini Benzon, nobildonna veneziana, «Il Gazzettino», 3.3.2020 | ilgazzettino.it/nordest/venezia).
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