Attore di teatro e cinema. Si diploma geometra, ma aspira a fare l'attore teatrale. Riuscirà a recitare con vari attori di grido tra cui Antonio Gandusio, Febo Mari, Nino Besozzi, Armando Falconi, Camillo Pilotto, Marta Abba, Paola Borboni, Andreina Pagnani, Ruggero Ruggeri e Vittorio De Sica. Con quest'ultimo fa parte della Compagnia Teatrale Za-Bum dal 1931 al 1933.
Nello stesso periodo dà il via ad una scarna carriera nel cinema. «Nonostante fosse un attore preparato e misurato», il cinema non gli offre grandi occasioni, eccettuato forse il ruolo di uno dei tanti fuggiaschi che, braccati dai nazisti, trovano rifugio nell'ospitale Svizzera, nel film elvetico di Leopold Lindtberg L'ultima speranza, che vince anche un premio, seppure diviso collettivamente con altri film, al Festival di Cannes del 1946, con la motivazione di Grand Prix de la Paix.
Negli anni quaranta entra a far parte della Compagnia di Prosa di Radio Firenze; con Romano Calò è uno dei protagonisti delle trasmissioni di Radio Monteceneri. È stato anche doppiatore cinematografico.
Dal 1929 al 1943 visse a Casa Russolo, residenza del cognato, a Camino, per poi trasferirsi a Oderzo dove dimorò fino alla morte, sopraggiunta nel 1968.
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