Equilum fu uno degli insediamenti delle lagune venete in cui si stanziarono i profughi delle città romane dell'entroterra in fuga dai barbari. I ritrovamenti archeologici ci dicono che il sito di Equilum fu abitato già durante il Bronzo tardo, l'età del ferro ed in epoca romana. Nel Medioevo divenne sede vescovile e fu una prospera città dedita al commercio. I suoi abitanti furono tra i fondatori di Venezia. Oggi il sito di Equilum si trova a Nord di Jesolo Paese, nell'area delle "Antiche Mura". Recenti scoperte effettuate grazie al telerilevamento rivelano per la prima volta una sorta di forma urbis dell'antica Equilum, con una struttura urbana disposta su più isole contigue e con vie, ponti, corsi d'acqua e canali derivati artificialmente, ed inoltre evidenze che potrebbero essere riferite al castellum equilense menzionato nel Chronicon Altinate. Le foto aeree del territorio jesolano mostrano altre evidenze probabilmente pertinenti a saline e peschiere, offrendo elementi interessanti per una archeologia dei paesaggi jesolani.
«Il volume correda un breve percorso espositivo a pannelli (testi e immagini) per presentare i risultati delle ricerche e degli scavi svolti dal 2011 ad oggi nel sito archeologico "Antiche Mura" di Jesolo, ieri come oggi spazio fisico "in limine" (è il titolo della poesia di Eugenio Montale che introduce la raccolta “Ossi di Seppia”), ai margini ... Se l’antica Equilo era stato un insediamento sul confine instabile tra mare e laguna, la moderna Jesolo, che ne ha ereditato il nome, ha lasciato che i ruderi della sua memoria restassero al di fuori del centro abitato: nel punto dove la città diventa campagna, lì sorgono le rovine dell’antica cattedrale, lì rimane il reliquiario della comunità, come una sorta di giardino "dove affonda un morto viluppo di memorie" (di nuovo Montale). Gli archeologi hanno cercato nel tempo di recuperare quelle memorie e quel passato, con pazienza e fatica. Così, il progetto nato qualche anno fa per iniziativa del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, non costituisce che l’ultimo atto di un percorso che ha inizio dalla metà del secolo scorso, con gli scavi nell’area della cattedrale e nel vicino sito della chiesa di San Mauro. I contributi che si pubblicano in questa circostanza raccontano e sintetizzano i risultati degli ultimi anni di scavi e l’interconnessione tra le varie strategie di indagine ha consentito di proporre una ricostruzione storico-insediativa del sito del tutto inedita e sorprendente».
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