Il nobile Guido Casoni (Serravalle, 1561-1642) fu una preminente figura del Secentismo veneto (dal titolo del saggio di Emilio Zanette del 1933).
Laureato in giurisprudenza a Padova (1586) aveva abbracciato la professione notarile e poi forense, esercitata tra Serravalle, Treviso e Venezia, da dove rientrò a far parte del Consiglio dei Nobili di Serravalle fino al 1637 e ad assumere importanti incarichi per la propria comunità.
L’impegno poetico, parallelo a quello di giurista e oratore, gli procurò fama anche in campo letterario.
Dopo le Allegorie – da ventenne – premesse ai canti del poema tassiano e la Vita della gloriosa vergine e martire Augusta serravallese (1582) in ottava rima, compose Della magia d’amore, dialogo in prosa (1591), a cui seguiranno le Ode per la morte del Torquato Tasso, i Ragionamenti interni (sette meditazioni spirituali), il poema La passione di Cristo, la cura della edizione del 1625 della Gerusalemme liberata e gli Emblemi politici, sermoni in endecasillabi sciolti. In contatto con i principali letterati del suo tempo, fu in particolare amico di Giovan Battista Marino.
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