§ IV. La nobile famiglia de' Casoni fu in due rami divisa, che presero abitazione in due differenti città di Friuli oltre Livenza; l'una fu cittadina d'Oderzo, donde, come io credo, si diramò l'altra dimorante in Serravalle. In quella d'Oderzo, nacque circa l'anno 1500, ed anche prima FRANCESCO CASONI; il quale allevato in Patria sotto la disciplina Amaltea, passò poscia allo studio della Giurisprudenza in Padova, dove fatto il corso ordinario di quella Scuola con felicità, ottenne la laurea del Dottorato in ambe le Leggi.
Con questo grado onorevole ebbe egli campo di farsi conoscere in sul principio nel Foro di sua Patria, e quindi tal volta anche in Venezia; ma dopo i primi esperimenti stimò egli più conveniente alla sua costituzione d'impiegarsi ai Tribunali nelle Assessorie, servendo di Vicegerente i Governatori delle città, che venivano destinati dalla Repubblica per lo Stato Veneto.
Quindi fu egli in diverse città con questa carica, e d'essere stato nelle città di Feltre ci dà egli contezza nella Dedicatoria, che fa al Giureconsulto Bonifazio Pasoli nobile Feltrino della stampa di alcune singulari quistioni in materia criminale, della quale si dirà, con queste parole: Dum apud vos fui, Opusculum hoc singularium, licet multis negotiis, et infinitis Causis Fori vestri districtus forem; composui, quod cum aliis edere hactenus sum reluctatus, non ignorans etc. Consumò egli in quest'impiego i suoi giorni, sino che visse; ed acciocchè rimanesse un saggio della sua virtù, e pratica ai posteri di rettamente giudicare, scrisse molte opere in materie Legali, com'esso medesimo nelle recate parole ci fa testimonianza; ma non ne pubblicò con le stampe, ch'io sappia, se non alcune, che versano sopra Criminalità, e che possono servire di direzione ai Giudici nella formazione non facile de' Processi Criminali, e nel concepire giuste Sentenze.
Ed in fatti non si può con più diligenza, brevità, e chiarezza render conto di questa materia, nè dar regola più precisa per il giusto, tanto per la formazione del processi, che per le Sentenze di quella che prescrive il nostro Francesco ne' suoi due Trattati: De Indiciis, et Tormentis, che si stamparono in Venezia l'anno 1557, da Comino di Trino in 8.vo con questo frontispizio: Francisci Casoni Opitergini Jurisconsulti celeberrimi, atque Criminalium Rerum peritissimi, De Indiciis, et Tormentis Tractatus duo. Quibus accesserunt quaedam eius dem De Accusationibus, et Inquisitionibus Singularia.
Il primo di questi Trattati lo dedicò ad Agostino Barbarigo allora Avogadore in Venezia con pulitissima pistola latina, che versa sopra la difficilissima materia di essi, la qual termina in tal guisa: Caeterosque Tractatus meos non supprimam, si hunc tibi placere sensero. Altra dedicatoria poi di questo libro a questa aggiunge Gabriello Saraina parimente Giureconsulto in data di Venezia il primo di aprile 1557, indiritta all'altro Veneto Patrizio Leonardo Donato nella quale fa al Libro questo Panegirico «Nullum tamen Librum inveni, qui candidiore unquam eruditione, concinniorive brevitate mihi magis arriserit. Hic enim ita omnia ex communibus Rethorum locis eruta argumenta, legumque autoritate comprobata sunt a Casono, in unum Epithoma collecta, ut Gandini scientiam, Angeli eruditionem, Bruni facilitatem, Hippolyti demum copiam, atque ubertatem una hora commutare praestiterit; Jamque inter oratores Juresconsultus, interque Jurisconsultos Orator primum sibi locum vendicarit».
Il secondo trattato, che s'intitola: De Tormentis secundum Oratores, Jus Divinum, et civile è con corta, ma succosa lettera dall'Autore dedicato ad altro Patrizio Veneto Gabriello Gradenigo; e le quistioni particolari circa le Accuse, e le Inquisizioni, che ai due rammentati Trattati si sono aggiunte in questa edizione, sono dall'Autore con la mentovata lettera, dirette al giovane Giureconsulto di Feltre Bonifacio Pasoli, che in essa chiama letterato, e suo molto amico in tal guisa: Hunc itaque Tractatum, Bonifaci, tibi tum nobis amicissimo, tum eximio amore literarum flagranti, dicamus.
È lodato il nostro Francesco, come eccellente facondo Oratore da Giambatista Calligari Opitergino nel suo manoscritto delle Antichità di Oderzo tra' miei, Anecd. Forogiul. Tom. I. pag. 268. Egli è pure rammentato con encomio di bravo Criminalista da Almorò Albrizzi nelle sue Memorie Storiche d'Oderzo pubblicate con le sue stampe in Venezia l'anno 1745 tra gli uomini illustri di quella città al num. IX, dove ci dà contezza, ch'egli mancasse di vita l'anno 1564. e che in oltre vi è di lui in pubblico altra Opera con questo frontispizio: De Arte ac Ratione in criminum causis deferendi et de investigandis praeteritis, et futuris, et tam publicis, quam privatis negotiis Dialogus etc. La quale essendo stampata in Brescia l'anno 1561, ci dà motivo di credere, ch'egli fosse in quell'anno in quella città Assessore, e facilmente Capitano al Malefizio, impiego da lui ottimamente, e con tutta la circospezione esercitato. [...].
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