Le decorazioni panoramiche a fresco che scorrono all’interno della Torre monumentale di San Martino della Battaglia − eretta a partire dal 1880 e inagurata nel 1893 grazie a una sottoscrizione pubblica promossa dalla Società Solferino e San Martino, fondata nel 1870 per volere del conte senatore Luigi Torelli − furono affidate a specialisti del genere quali Vittorio Emanuele Bressanin, Vincenzo De Stefani, Raffaele Pontremoli e Giuseppe Vizzotto Alberti, che ripercorsero gli episodi fondamentali delle guerre d’indipendenza e di unificazione nazionale dal 1848 a Porta Pia, «come in tante stazioni di una Via Crucis patriottica»(1), sofferta per la salvezza della patria (cfr. Fernando Mazzocca, Soldati e pittori soldati. Epopea e cronaca della guerra nella pittura di battaglie del Risorgimento italiano, in 1861. I pittori del Risorgimento, Catalogo della mostra, Scuderie del Quirinale (Roma), a cura di Ferdinando Mazzocca e Carlo Sisi, 21-39, Skira, Milano, 2010, p. 37).
«Nel 1892 fui chiamato a dipingere nella Torre di S. Martino e Solferino i due grandi quadri storici “La battaglia del Volturno 1860” e “La breccia di Porta Pia 1870”, che misurano 44 mq. di superficie ciascuno»(2). Giuseppe Vizzotto Alberti si vedeva aprire un credito di fiducia nel campo dell'affresco di grandi dimensioni sui temi "moderni" di storia patria che aveva portato all'unificazione d'Italia cari alla committenza governativa, invece che su contenuti di arte sacra, com'era avvenuto nella prima impresa individuale sempre per incarico del Governo nel 1889 nella Basilica della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza per la raffigurazione dei quattro evangelisti nei lunettoni dell’abside e le decorazioni dell’abside, delle pareti interne della navata centrale, dei sottarchi nelle navate laterali e del soffitto (esperienza peraltro interrotta per la mancata osservanza del contratto, da parte del padre priore)(3).
Il pittore poteva misurarsi sulla resa del reale storico-patriottico (non era il solo in quella temperie storica), affidandosi a solidi schemi pittorici appresi in accademia e padroneggiati con sicurezza. A San Martino della Battaglia non v'era bisogno di impostare una decorazione sull'architettura e l’affresco era ristretto a riquadri che richiamavano la pittura a cavalletto. Una difficoltà poteva costituire l'andamento curvo ascendente della parete e dunque la resa prospettica e non illusionistica dello sfondo e degli spazi. In tale contesto si trovò a lavorare a contatto con due compagni di scuola suoi coetanei, Vittorio Bressanin(4) (1860-1941) da Musile di Piave e Vincenzo De Stefani(5) (1859-1937) da Verona, col quale ultimo cooperò letteralmente a quattro mani nell'esecuzione. Gli affreschi di Giuseppe Vizzotto Alberti hanno strette attinenze stilistiche e si armonizzano con quelli degli altri colleghi pittori nella stessa Torre, senza rispecchiare una tendenza ben precisa all'interno del genere.
Le sue grandi composizioni storiche incontrarono il favore della critica e l’anno successivo (1893) gli venne conferita l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia da parte del re Umberto I, con la seguente motivazione, desumibile da una lettera del ministro della Reale Casa segretario di Sua Maestà: «Per attestarle la soddisfazione e benevolenza per l’intelligente onore con cui ha illustrato un glorioso fatto della indipendenza italiana nell’interno della Torre dedicata a Vittorio Emanuele II in San Martino»(6).
Le sette sale affrescate della Torre di San Martino della Battaglia furono sovvenzionate da cittadini privati ed enti pubblici che contribuirono alla loro realizzazione. Merita citare chi furono i sette mecenati che le finanziarono e quanto costarono(7).
Il conte bresciano Gaetano Bonoris, banchiere e deputato al Parlamento del Regno d’Italia, che realizzò a Montichiari l'omonimo castello, retribuì l’opera di Vincenzo De Stefani sulla battaglia di Goito del 1848, con la somma di 5500 lire.
Il senatore Alessandro Rossi di Vicenza con 6000 lire contribuì alla realizzazione dell’encausto di Vittorio Emanuele Bressanin sulla Difesa di Venezia del 1849.
Il cav. Giacomo Feltrinelli di Brescia con 5500 lire sovvenzionò l’affresco sulla battaglia del fiume Cernaia di Vincenzo De Stefani.
L'opera sulla battaglia di San Martino dipinta da Raffaele Pontremoli fu pagata 6000 lire dal Ministero della Guerra, socio della Società Solferino e San Martino.
Il Ministero dell’Interno, anch’esso socio, con 5500 lire finanziò l’affresco di Vizzotto Alberti sui garibaldini a Capua nel 1860.
L’opera di Raffaele Pontremoli sul Quadrato di Villafranca costò 6000 lire e fu pagata dal Senatore Vincenzo Stefano Breda di Padova, Presidente della Società Solferino e San Martino.
Infine, l’affresco sulla breccia di Porta Pia, dipinto da Giuseppe Vizzotto Alberti, fu offerto (5500 lire) dal marchese di Roma Luigi Medici del Vascello.
Note
- Fernando Mazzotta, La missione della pittura di storia e la nascita della Nazione, in Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini, Forlì, Musei San Domenico 9 febbraio - 16 giugno 2019, Catalogo a cura di Francesco Leone e Fernando Mazzocca, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2019, p. 36 | ricerca.unich.it | Leggi pdf
Cfr. anche Fernando Mazzocca, Soldati e pittori soldati. Epopea e cronaca della guerra nella pittura di battaglie del Risorgimento italiano, in 1861. I pittori del Risorgimento, Catalogo della mostra, Scuderie del Quirinale (Roma), a cura di Ferdinando Mazzocca e Carlo Sisi, pp. 21-39, Skira, Milano, 2010. - Giuseppe Vizzotto Alberti, Lettera autografa, non datata, indirizzata ad un professore non individuabile, Archivio della Biennale di Venezia
- «Nel 1889 per incarico del Governo (in seguito ad un concorso) dipinsi a buon fresco l’abside della chiesa di S. Maria dei Miracoli a Motta di Livenza (Monumento nazionale) e per l’esito del mio lavoro feci in seguito il progetto della costruzione architettonico-decorativa di questa chiesa, progetto pure approvato dal Ministero». Cosi ha lasciato scritto l'autore in una lettera autografa non datata, che giace presso l’Archivio della Biennale di Venezia, indirizzata ad un professore non individuabile. Sulla rottura del contratto si dispone della testimonianza del fratello minore Enrico Vizzotto Alberti (1880-1976), quando era ancora vivente, nella conversazione raccolta da Lina Sari per la propria tesi di laurea nel 1974-1975. Riscontri presso l’Archivio del Convento non furono possibili, perché i documenti che dovevano esservi conservati sono andati distrutti durante la prima guerra mondiale, durante l'occupazione austroungarica.
- Ugo Nebbia, Vittorio Emanuele Bressanin | treccani.it/enciclopedia/vittorio-emanuele-bressanin
- Cristina Donazzolo Cristante, Vincenzo de Stefani | treccani.it//vincenzo-de-stefani-Dizionario-Biografico
- Lettera n. 6486, Monza 15 ottobre 1893, firmata dal ministro, sia Diploma di nomina del 27 novembre 1893, conservata (nel 1975) presso Aldo Travain di Padova, nipote di Giuseppe Vizzotto Alberti.
- Cfr. Amici dei Musei di Solferino e San Martino
Giuseppe Vizzotto Alberti
La battaglia del Volturno del 1860. Combattimento all'arco di Adriano a Santa Maria Capua Vetere
Al quinto livello del Museo della Torre di San Martino della Battaglia, nella sala del 1860, si ammira il dipinto a fresco − affidato a Giuseppe Vizzotto Alberti e finanziato dal Ministero dell’Interno − raffigurante un combattimento fra i garibaldini e le truppe borboniche di Francesco II, nella battaglia del Volturno (26 settembre - 2 ottobre 1860) vinta dall’esercito di volontari riuniti intorno a Giuseppe Garibaldi. Già nella campagna del 1859 l'apporto dei Cacciatori delle Alpi che, al suo comando, operarono sulle montagne alla sinistra dello schieramento franco-sardo, era stato della massima importanza per il vittorioso svolgimento delle operazioni della seconda guerra d'indipendenza.
L’artista sfrutta con notevole capacità compositiva l’andamento curvo della parete «per far visivamente precipitare l’esercito napoletano in fuga verso il basso sulla destra, letteralmente travolto dalla eroica foga dei garibaldini, che sembrano quasi franare sul nemico sotto lo slancio imperioso di un barbuto e biondo Giuseppe Garibaldi, appena visibile, mentre, sulla sinistra, in groppa ad un bianco destriero, incita i compagni all’attacco. Tutto intorno, avvolto in una intensa luce meridionale, il paesaggio, il cui verde risalta, smaltato e brillante, mostrando le notevoli qualità di Vizzotto Alberti come paesaggista. I contrasti cromatici, resi più forti dalla giornata di sole, sottolineano insieme alla gloria garibaldina – e in voluto contrasto con essa – anche l’eterna universalità della sofferenza che la guerra porta con sè, secondo i dettami di una ormai consolidata tradizione compositiva alla ricerca del giusto equilibrio fra naturalismo, riflessione e celebrazione» (Silvia Regonelli, Gli affreschi di San Martino della Battaglia. Il Risorgimento dipinto nel ciclo della Gran Torre, Allemandi & C., Torino, 2011, p. 39 | app.solferinoesanmartino.it | Leggi pdf)
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La battaglia del Volturno (particolari)
Giuseppe Vizzotto Alberti
La morte del maggiore dei bersaglieri Giacomo Pagliari alla breccia di Porta Pia (1870)
Al settimo livello della Torre, nella sala del 1870, si celebra l'ultima tappa del percorso storico attraverso il Risorgimento nazionale, dedicata alla conquista di Roma, avvenuta il 20 settembre del 1870. L'episodio, affidato ancora una volta alla mano di Giuseppe Vizzotto Alberti e finanziato dal marchese Medici del Vascello, raffigura l'episodio della morte a Roma del maggiore dei bersaglieri Giacomo Pagliari (1822-1870), caduto il 20 settembre durante l'assalto alla breccia di Porta Pia delle truppe comandate dal generale Raffaele Cadorna (già distintosi nel 1859 a San Martino, quale capo di stato maggiore della 5a Divisione Cucchiari).
«Sullo sfondo, tratteggiate con mano sapiente da dense pennellate di colore, le possenti mura della città emergono dalle nuvole di fumo dell’artiglieria. Sulla destra un gruppo di giovanissimi, eccitati, bersaglieri si dirige verso lo squarcio, attraverso il quale si intravede appena il verde di alcuni alberi. Gli zaini sulle spalle, la piuma dritta sui berretti, seguono il suono delle trombe, i cui riflessi dorati squillano tra i toni più pacati delle divise come squillerebbe, se potessimo sentirlo, il loro richiamo. Alcuni dei giovani si voltano indietro, altri osservano colpiti la scena che si sta svolgendo sulla sinistra, nel vuoto lasciato dal drammatico interrompersi dell’azione: qui alcuni bersaglieri sostengono il giovane maresciallo cremonese che, seppur colpito e morente, trova tuttavia la forza di indicare la breccia, spronando i compagni ad avanzare. All’estrema sinistra, lo stato maggiore dell’esercito osserva, mestamente, circondato da bandiere tricolori. Tutto intorno, il biancheggiare delle pietre delle fortificazioni incornicia la scena con solennità; in primissimo piano un soldato è intento a fasciarsi accuratamente la gamba ferita; lo sguardo dello spettatore si posa impotente sulle figure dei caduti. Anche in quest’ultima realizzazione il giovane Vizzotto Alberti si dimostra ben capace di comporre sulla grande dimensione una complessa scena di battaglia, mescolando con sapienza naturalismo, narrazione e celebrazione» (Silvia Regonelli, Gli affreschi di San Martino della Battaglia. Il Risorgimento dipinto nel ciclo della Gran Torre, Torino, Allemandi & C. 2011, p. 40 | app.solferinoesanmartino.it | Leggi pdf).
Gli affreschi degli altri autori
Conviene - per esigenze di contestualizzazione fra le opere dei diversi pittori impegnati nella decorazione della Torre monumentale e per interesse verso le loro singole opere - ricordare anche gli affreschi dell'amico coautore Vincenzo De Stefani e di Vittorio Emanuele Bressanin.
Vincenzo De Stefani
Un episodio della seconda battaglia di Goito. La carica dei granatieri di Sardegna (30 maggio 1848)
Vincenzo De Stefani
I Bersaglieri alla battaglia del fiume Cernaia (1855)
Vittorio Emanuele Bressanin
Difesa di Venezia (1849)
«Dovendo scegliere un episodio dell'assedio della città, l'artista ha deciso di ritrarre un momento di quasi totale e sofferta inazione". La scena è ambientata presso il forte di San'Antonio, riconoscibile insieme ai resti del ponte ferroviario; sullo sfondo è rappresentato il trasporto del corpo del volontario dell'esercito napoletano Cesare Rossarol» [Silvia Regonelli, Gli affreschi di San Martino della Battaglia. Il Risorgimento dipinto nel ciclo della Gran Torre, Allemandi & C., Torino, 2011, p. 38].
Frammenti preparatori
Studi di soldati
Fonte: lombardiabeniculturali.it/s2010-00076/ | Scheda completa SIRBeC/s2010-00076/
Fonte: lombardiabeniculturali.it/s2010-00075/ | Scheda completa SIRBeC/s2010-00075
Fonte: lombardiabeniculturali.it/s2010-00079/ | Scheda completa SIRBeC/s2010-00079
Studio di bersagliere
Fonte: lombardiabeniculturali.it/s2010-00077/ | Scheda completa SIRBeC/s2010-00077
Cavallo che si abbevera
Fonte: lombardiabeniculturali.it/s2010-00078/ | Scheda completa SIRBeC/s2010-00078
Giuseppe Vizzotto Alberti, Vincenzo De Stefani
Ritratti di uniformi dell'Armata Sarda del 1859
Lungo il percorso, tra la terza e la quarta sala e tra la quarta e la quinta, Vincenzo de Stefani e Giuseppe Vizzotto Alberti hanno realizzato insieme due serie, ciascuna di dieci Ritratti di uniformi dell'Armata Sarda del 1859, «tratti da modelli ad acquerello forniti dall'illustratore imolese Quinto Cenni e tratteggiati con pennellate asciutte, pulite, attente a rendere ogni figura con la necessaria chiarezza descrittiva e cromatica» (Silvia Regonelli, Gli affreschi di San Martino della Battaglia..., cit., p. 39).
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Dalla prima serie di dieci Ritratti di uniformi dell’Armata Sarda del 1859
Tenente Generale
Corpo di Stato Maggiore. Capitano
Brigata Granatieri di Sardegna. Maggiore
Brigata Savoja 1° Fanteria. 1a Divisione. Capitano
Corpo sanitario. Tenente Medico
Corpo del Treno. Sergente
Guide. Caporale
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Dalla seconda serie di dieci Ritratti di uniformi dell’Armata Sarda del 1859
I dieci ritratti della seconda serie furono completati a ridosso (e in parte anche in seguito) dell’inaugurazione del 1893:
- Furiere maggiore dei Cavalleggeri di Monferrato
- Luogotenente dei Cavalleggeri di Alessandria
- Cavalleggero di Saluzzo
- Furiere Maggiore di Artiglieria
- Sottotenente portabandiera della Brigata Cuneo
- Ufficiale dei Bersaglieri
- Sottotenente della Brigata Pinerolo
- Sergente della Brigata Acqui
- Tenente Aiutante Maggiore della Brigata Piemonte
- Due Reali Carabinieri a cavallo.
Cavalleggeri Monteferrato. Furiere Maggiore 1859
Cavalleggeri Saluzzo. Soldato 1859
Corpo Artiglieria. Furiere Maggiore 1859
Brigata Cuneo 7.8. Fanteria 3. Divisione - Sottotenente Porta bandiera 1859
Bersaglieri - Ufficiale inferiore 1859
Brigata Pinerolo 14. Fanteria 3. Divisione - Sottotenente 1859
Brigata Acqui 18. Fanteria Divisione Gialla - Sergente 1859
Brigata Piemonte 4° Fanteria - Tenente Aiutante Maggiore in 2a 1859
R.R. Carabinieri a cavallo - Soldati 1859
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Bibliografia e sitografia
- [1893] Torre mumentale di San Martino, «L'Edilizia Moderna», Anno II. Fasc. XII, Milano, 18 ottobre 1893 | archive.org | Leggi pdf
- [1991] Cristina Donazzolo Cristante, De Stefani Vincenzo, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 39 (1991) | treccani.it/enciclopedia/vincenzo-de-stefani
- [2011] Gli affreschi di San Martino della Battaglia. Il Risorgimento dipinto nel ciclo della Gran Torre, a cura di Silvia Regonelli, Allemandi & C., Torino, 2011 | Reperibilità: ...
- [2011] Martina Corgnati, Arte e identità nazionale. Riflessioni sul caso italiano, «California Italian Studies», 2 (1), 2011 | escholarship.org | escholarship.org/supplemental
- [2015] La torre di San Martino, «Una famiglia sul lago di Garda», 2015 | unafamigliasulgarda.com
- [2016] Massimo De Grassi, Paolo Quazzolo, Gli eroi son tutti giovani e belli L’immagine del soldato fra retorica e realtà 1870-1935, EUT Edizioni Università di Trieste, 2016 | openstarts.units.it
- [2017] Matteo Mirko Bonanomi, La decorazione pubblica in Italia tra l'Unità e la prima guerra mondiale, Tesi di dottorato, Storia dell'arte, cinema, media audiovisivi e musica, Ciclo XXX, UniUd, 2016-2017, Supervisore prof. Alessandro del Puppo, 4.2 San Martino della Battaglia, torre monumentale, pp. 99-114; pp. 148-151 | air.uniud.it/Tesi-Bonanomi
- [Video] Alla ricerca della memoria, «Il Capitale di Philippe Daverio», Rai3 TV | rai.it/programmi/media
- Torre monumentale di San Martino della Battaglia | tuttostoria.net
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