
Il musicista di natali mottensi Andrea Luchesi (Motta di Livenza, 1741 - Bonn, 1801), dopo il periodo di formazione e affermazione come compositore e organista in ambito trevigiano e veneziano, fu chiamato appena trentenne a Bonn dal Principe elettore Arcivescovo di Colonia e assunse di lì a poco la carica di Maestro di Cappella di quella Corte, alla morte nel 1774 del precedente Kapellmeister Ludwig van Beethoven (nonno omonimo del Beethoven che tutti conosciamo) e ne resse le sorti per vent'anni fino al 1794.
Alla reputazione di cui godette in vita e ad alcuni studi primo novecenteschi che avevano conservato memoria critica della sua opera, seguì su di lui e sulla sua musica una dimenticanza ingiustificata, rotta in Italia nel 1994 da una battagliera monografia "Andrea Luchesi. L’ora della verità" (Grafiche Vianello, Ponzano Veneto) di Giorgio Taboga (1933-2010), che fornisce una prima base alla riscoperta dell’opera musicale di Andrea Luchesi e innescherà almeno le prime incisioni di sue composizioni sacre, strumentali e sinfoniche e un nuovo interesse di musicologi e direttori di orchestra verso l'autore.
Nell'ultimo decennio è ormai arrivato alla VII edizione (2025) il Festival Luchesi che si tiene annualmente a Motta di Livenza. Da alcuni anni è in corso la pubblicazione dei lavori superstiti di Andrea Luchesi, compositore di musica sacra e teatrale, di cantate e serenate, di musica sinfonica e cameristica, da parte di Diastema Editrice. Infine è in stampa nel n. 11 della rivista Archivio Storico Cenedese la prima monografia completa italiana su Andrea Luchesi, accompagnata dal catalogo delle opere, di Agostino Taboga, frutto non solo del confronto con gli studi, ma anche e soprattutto di rinnovate ricerche e rinvenimenti negli archivi italiani, tedeschi ed austriaci.

Ora prestigiosamente si aggiunge l'iniziativa del Conservatorio di musica di Castelfranco "Agostino Steffani", in collaborazione con Fondazione Benetton, che porta il prossimo 7 novembre al convegno "Andrea Luchesi e il suo tempo" a Palazzo Bomben di Treviso e allo speciale concerto nella chiesa di San Teonisto in cui l'Orchestra barocca di Cremona diretta da Giovanni Columbro eseguirà una selezione de "L'Isola della Fortuna”, opera con cui Luchesi aveva debuttato nella chiesa di San Samuele a Venezia nel 1765.
Durante il convegno – coordinato da Alessandro Borin e Maria Giovanna Carugno, docenti dei Conservatori di musica di Castelfranco Veneto e Benevento – verrà presentata l'edizione critica delle opere di Andrea Luchesi a cura di Agostino Taboga e tre musicologi italiani contemporanei tratteranno delle recenti prospettive di ricerca intorno a Luchesi: Federico Furnari (Università di Milano) della vita musicale nella Bonn di Luchesi; Lorenzo Mattei (Università di Bari) dell'opera comica al tempo di Andrea Luchesi e Davide Mingozzi (Conservatorio di Genova) della produzione operistica di Luchesi.
Troverà spazio anche la presentazione del progetto di studio «Bertati secondo Da Ponte: il caso della ricezione de L'isola della fortuna di Bertati-Luchesi», curato da tre ricercatori (Alessandro Malavasi, dottorato in storia, critica e conservazione dei beni culturali Università di Padova, Ilaria Scarponi e Marta Pacchin, dottorato di interesse nazionale “Artistic Research on Musical Heritage” Conservatorio di Castelfranco Veneto) che, esplorando i libretti d'opera del tardo Settecento, istituiranno un confronto tra L’isola piacevole / L’isola del piacere di Lorenzo Da Ponte (per Vicente Martín y Soler) e L’isola della fortuna (1765), scritto da Giovanni Bertati per Andrea Lucchesi.
Durante il concerto serale insieme all'Orchestra barocca di Cremona diretta da Giovanni Columbro si potranno ascoltare i soprani Marcella Di Garbo, Eleonora Marenzoni e Bianca Beltrami, il tenore Denis Rraboshta e il baritono Davide Rocca.
Sicuramente un appuntamento da non perdere, soprattutto dagli appassionati della musica secondosettecentesca (ma non solo), oltre che da accademici e musicisti...
Qui si torna. Da qui si riparte. Ogni anno.
«Impressioni di Settembre non è soltanto una canzone: è un varco, una specie di Stargate»
>>> Impressioni di settembre (1971) ... se non è storia questa! >>>
Dal 24 agosto al 13 settembre 2025 torna il Festival Luchesi, alla sua settima edizione: Concerti all’alba e a lume di candela • Organo, clavicembalo e grandi solisti • Eventi per valorizzare il patrimonio culturale legato ad Andrea Luchesi.
In particolare, nel sabato conclusivo della manifestazione (13 settembre), sarà presentata un'anteprima del nuovo e completo saggio biografico di Agostino Taboga dedicato al musicista mottense, inserito nel n. 11 della rivista Archivio Storico Cenedese di prossima pubblicazione.
Il contributo fa il punto della ricerca su Andrea Luchesi, il Kapellmeister della corte elettorale di Bonn al tempo del giovane Ludwig van Beethoven. Muove dai lavori di Theodor Anton Henseler (1937), di Claudia Valder Knechtes (1983, 1984, 1989) e Giorgio Taboga (1994), dalle fonti dirette e indirette, dalle cronache d’epoca e dai testimoni delle composizioni superstiti, tutti integrati e completati dall’analisi musicale e codicologica (carte e grafie).
I risultati della ricerca sono infine sintetizzati nel catalogo tematico che correda il saggio e consentono di precisare meglio alcune ipotesi espresse sulla cronologia della produzione luchesiana superstite e stabilire alcuni punti fermi che, si crede, sapranno stimolare la ricerca negli anni a venire.
Tra i più clamorosi, colpisce la pressoché totale scomparsa della produzione sacra e secolare di Luchesi riferibile ai trent’anni del periodo bonnense, un vulnus che ha avuto ripercussioni importantissime sulla storia della musica veneziana e su quella della cappella del principato elettorale di Colonia-Bonn e dei suoi membri.
L'estate offrirà nelle nostre contrade vari appuntamenti musicali, alcuni culturali e molti sagraioli.
Ne segnaliamo ai nostri lettori qualcuno, fra quelli che hanno ormai una tradizione e hanno dato prova della loro qualità
GAIAJAZZ è alla sua 13a edizione.
L'incontro del 5 luglio è a Palazzo Giustiniani Tonon a Ponte di Piave | linktr.ee/gaiajazz_festival
La serata del 13 luglio alla Tenuta Polvaro ad Annone Veneto.
In entrambi i casi con possibilità di cena e degustazione.

A Palazzo Giustiniani Tonon a Ponte di Piave | dotmob.it/events/gaiajazz-unotre-collettivo-immaginario/
Alla Tenuta Polvaro ad Annone Veneto | dotmob.it/events/gaiajazz-unotre-petra-magoni-ilaria-fantin-cosa-sono-le-nuvole/
Informazioni: comuneportobuffole.voxmail.it | facebook.com/gaiajazzfestival
10a Rassegna organizzata dal Circolo cinematografico Enrico Pizzuti
Diversi appuntamenti: concerti, proiezioni e incontri nel giardino del Cinema Turroni
La seconda serata è un concerto all'aperto di melodie espressive e ritmi vivaci con i Minimal Klezmer:
Francesco Socal (clarinetto, Sax, Voce), Roberto Durante (Piano, Fisarmonica), Pietro Pontini (Violino e viola), Enrico Milani (violoncello).
In caso di maltempo l’evento si terrà al Cinema Turroni.
Informazioni: https://www.enricopizzuti.it/
Un excursus musicale dal Rinascimento ai primi del Novecento
Sabato 15 ottobre ore 20.30 | Chiesa di san Pietro Apostolo Fontanelle
Nella serata d'apertura si ascolterà un’anteprima degli stili approfonditi nei concerti successivi: dal barocco di Handel (per organo) e Vivaldi (per flauto) alle polifonie rinascimentali e del primo barocco di Palestrina e Monteverdi per poi avere un assaggio della musica romantica e post-romantica con brani di Grieg, Dvorak e Debussy.
Le esecuzioni sono affidate a Stefano Maso (organo), Eugenio Migotto (flauto) e alle voci della corale polifonica CoroAnzano, diretta da Paolo Stefan. Ad accompagnare i vari brani ci sarà un quartetto d’archi composto da Francesco Marcuzzo e Silvia Da Ros (violini), Stefano Pagotto (viola) e Marco Balbinot (violoncello) ai quali si aggiungerà, per i brani barocchi, Luigi Pradelle all’oboe | → Gli interpreti

Premiata Forneria Marconi - Impressioni di Settembre Live in Japan 2002 | youtu.be/s9jrgvnIwCc
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[a. m.] Ottobre 1971, poco meno di mezzo secolo fa: usciva il primo singolo a 45 giri del gruppo musicale italiano Premiata Forneria Marconi. Sul lato A portava La carrozza di Hans, sul lato B Impressioni di settembre.
La scena rock italiana accolse bene il primo brano, anche perché, prima di inciderla su disco, la PFM aveva presentato la versione originale di La Carrozza di Hans, lunga quasi dieci minuti, al 1° Festival di musica d'avanguardia e di nuove tendenze (27 maggio - 2 giugno 1971), nella pineta di Lagomare, a Torre del Lago, vicino a Viareggio in Versilia, e si era classificata prima a pari merito con Mia Martini (Padre davvero) e gli Osanna (cfr. Osanna, L'uomo, 1971 | youtube.com/cAWQVkLyv3A | youtube.com/XzZ2oh1aBno). Ma fu il secondo brano Impressioni di settembre (4:20 - Mussida, Mogol, Pagani) - in cui viene utilizzato per la prima volta in Italia il moog, strumento simbolo del rock progressivo di quegli anni - non solo a diventare uno dei cavalli di battaglia del gruppo, ma ad imporsi anche come pietra miliare della musica italiana riproposta in nuove versioni da molti altri artisti (Battiato, Antonella Ruggiero, i Marlene Kuntz, Francesco Renga, Ghibli, Dargen D'Amico, Gigi D'Agostino, gli Epica ...).
«Settembre, andiamo. È tempo di migrare». Anche a chi non sopportasse D’Annunzio può piacere l’icasticità del verso che inizia I pastori, l’evidenza rappresentativa con cui è ritratta la transumanza verso le pianure dove passare la stagione invernale, ma anche per le risonanze simboliche di un’erranza esistenziale che è di tutti. Erano i pastori d’Abruzzo, ma quei pastori siamo anche ognuno di noi, allo stesso modo in cui siamo quell’altro primitivo nostro alter ego, il «pastore errante dell'Asia» del leopardiano Canto notturno.
Settembre è transizione del corpo e dell’anima, stagione che ci sospinge fuori dell’euforia estiva al lento ritrarsi invernale, alle riprese, al ritorno ai ritmi consueti, oppure a stacchi netti, a nuovi inizi. Comunque a rivolgere lo sguardo a sè, a raccogliere silenziosamente i pensieri e i bilanci.
La più bella ripresa per l’anima settembrina è musicalmente Impressioni di settembre (1971) della band rock progressive “Premiata Forneria Marconi” - "i Genesis italiani" - allora composta da Franz Di Cioccio, il batterista, Franco Mussida, il chitarrista, Flavio Premoli, il tastierista, Giorgio “Fico“ Piazza, il bassista. Merita di essere chiamata alla storia dopo quasi mezzo secolo dalla composizione, insieme con il suo testo, scritto da Mauro Pagani in collaborazione con Mogol, connubio tra immagini naturali e suggestioni sonore, quasi esperienza panica, totalizzante, di rapporto col mondo.
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