Gaetano Mantovani, originario del mantovano ma vissuto a Bergamo, fu archeologo, storico e scrittore.
È rimasto negli annali opitergini perché nel 1871-72 divenne docente di Storia e geografia presso la Regia Scuola tecnica di Oderzo e – occupatosi a fondo, nello stesso periodo, di ricerche archeologiche sulla città e il suo territorio – fu autore del pioneristico volume Museo Opitergino (Tip. e Lib. Carlo Colombo, BergamoNota 1, 1874), concluso anche un Saggio di Annali Opitergini, canovaccio utile seppur lacunoso per la storia di Oderzo. Nel 1872 aveva fatto stampare presso la Tipografia di Gio. Battista Bianchi di Oderzo il Discorso Sulle vicende della Moralità nell'epoca contemporanea e quello detto Nelle esequie del dott. Carlo Susan direttore delle pubbliche scuole maschili d'Oderzo.
Gaetano Mantovani aveva combattuto nel 1866 nella battaglia di Bezzecca tra le fila dei Garibaldini. La sua attività d'insegnamento, iniziata presso la Scuola tecnica comunicativa di S. Angelo in Vado, continuò quale professore di Storia e geografia presso la Scuola Normale Femminile Pareggiata di Bergamo dall’anno scolastico 1877-1878 all’anno 1884-1885 e presso il Regio Istituto tecnico di Bergamo dall’a. s. 1885-1886 all’anno 1896-1897. In seguito divenne professore al Regio Liceo-ginnasio “P. Sarpi” di Bergamo e fu collocato in pensione nel 1917.
Nel 1889-1990 dall’amministrazione provinciale di Bergamo ebbe l’incarico di esplorare la necropoli pre romana di Brembate Sotto e il materiale rinvenuto divenne la base per la creazione del Museo archeologico di Bergamo. A lui ed a Paolo Vimercati SozziNota 2 si debbono i primi studi archeologici nell’accezione moderna del termine. Scoprì la pergamena “Mantovani”Nota 3, che da lui per l’appunto prese il nome.
Fu membro corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico e Regio Ispettore degli scavi di Sermide, Bergamo e Treviglio. Fu socio dell’Ateneo di Scienze lettere ed arti in Bergamo dal 1874; vice segretario dal 1877 al 1884 e segretario dal 1885 al 1922. Fece parte della Società Dante Alighieri. Venne nominato commendatore, cavaliere nel 1885 e grande ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia. Fu Regio ispettore ai monumenti di Bergamo.
Donò la sua collezione archeologica al comune di Bergamo.
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