In forma di mostra virtuale, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha curato come ulteriore sviluppo del progetto "Europeana collections 1914-1918" un percorso illustrato alla scoperta del rapporto fra il cibo e la guerra, dal rancio nelle trincee alle ristrettezze fatte a casa per supportare l'esercito.
«Une armée marche à son estomac». Napoleone Bonaparte così riassumeva quanto fossero cruciali i servizi di vettovagliamento per un esercito in campagna.
Tra il 1915 e il 1918 per l’Italia non ci fu solo da approvvigionare di viveri (oltre che rifornire di oggetti di uso quotidiano, armi, divise, scarpe, ecc.) circa 5 milioni di soldati mobilitati, ma, a causa di una guerra lunga e dalle caratteristiche "totali" come la prima guerra mondiale, anche da tener conto delle necessità della popolazione civile coinvolta essa stessa nello sforzo bellico.
L’alimentazione della truppa e quella dei civili erano due facce della stessa medaglia: l’inaspettato protrarsi del conflitto rendeva sempre più critica la questione del sostentamento delle truppe; la progressiva riduzione dei generi alimentari dovuta sia ai razionamenti e alle requisizioni messe in atto dal governo, sia alle spoliazioni e alle razzie da parte delle truppe nemiche, rendeva sempre più difficili le condizioni della popolazione (con conseguenze drastiche sulla natalità e sulla diffusione delle malattie).
È rimasta evidenza di questo nodo in un gran numero di pubblicazioni minori, quali memorie, diari e epistolari di combattenti, giornali di trincea, opuscoli di associazioni di combattenti e reduci, di istituti di assistenza e beneficenza, di organizzazioni della società civile e religiosa a supporto delle famiglie dei soldati, di società femminili, di ricettari di guerra, di società di mutuo soccorso, ecc.
La mostra virtuale della BNCF offre una panoramica della cucina e dei consumi alimentari di guerra: il pasto del soldato italiano e dei prigionieri, l'alimentazione a casa, gli orti guerra, i ricettari, le tecnologie nel settore alimentare, la legislazione ...
Secondo i curatori anche «attraverso la lente dell'alimentazione» si può restituire «un’immagine collettiva della memoria e della identità italiana nella Grande Guerra, consapevoli che la trincea e le abitudini alimentari sono uno dei primi grandi fattori unificanti di tutto il paese dopo l’Unità d’Italia».
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Il progetto "Europeana collections 1914-1918". La memoria della Grande Guerra | europeana.eu - Fabio Caffarena e Valentina Colombi, La Grande guerra in trincea: la cucina, Salone internazionale del Libro di Torino, 2015 | youtube.com/l5uf-Dns0p8