«Eating is an agricultural act» (mangiare è un atto agricolo). L'assunto di Wendel Berry [1], il poeta contadino del Kentucky, ispira anche Danilo Gasparini[2] nell'unire e mescolare diversi suoi saggi ripresentati nel volume appena edito Dalla campagna alla tavola. Sistemi alimentari della Terraferma veneta in età moderna (Cierre edizioni, 2020). Così raggruppate e offerte alla rilettura, le ricerche dedicate dal docente ai vari sistemi alimentari del mondo contadino nelle stagioni che vanno dall’età moderna agli albori del Novecento sono la conferma che dietro e insieme ai mangiari, poveri o sontuosi, fatti di polenta ma anche di pernici, stanno paesaggi, sistemi colturali e soprattutto rapporti sociali ben determinati, le terre patrizie e quelle dei mezzadri, dei braccianti, dei pastori, dei vignaioli, intere generazioni che hanno fatto e disfatto i paesaggi per nutrirsi e nutrire le città.
Note
- I piaceri di mangiare, in Wendell Berry, Cosa sono le persone, 1990 | Cfr. Wendell Berry: The pleasures of eating, ecoliteracy.org/wendell-berry-pleasures-eating: Wendell Berry describes the importance of understanding the connection between eating and the land in order to extract pleasure from our food.
- Danilo Gasparini insegna Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova. Docente presso il Master di Ca’ Foscari in Cultura del cibo e del vino, è membro del consiglio scientifico della Biblioteca internazionale La Vigna di Vicenza ed ospite consulente fisso per Geo & Geo (Rai 3) in una rubrica curata da Sveva Sagramola, dedicata alla storia alimentare e del cibo. Una più ampia bio-bibliografia si può leggere in mastercucinaitaliana.it/danilo-gasparini.
- Danilo Gasparini, Dalla campagna alla tavola. Sistemi alimentari della Terraferma veneta in età moderna e contemporanea, Introduzione di Massimo Montanari, Cierre edizioni, 2020 | edizioni.cierrenet.it | Anteprima pdf
Indice- Dalla carriola al carrello: paesaggi alimentari padani da Ruzzante a Ermanno Olmi, p. 1
- Dai pestarei ai corn flakes. Il mais nel sistema alimentare veneto: secoli XVI-XIX, p. 47
- «Ond’è necessario per supplir al bisogno provedersi alle basse». Il sistema alimentare della montagna bellunese tra penuria e ragioni di scambio, p. 93
- «E non furon neanche cotte quelle quattro pernici». A tavola con Fabio Monza, nobile vicentino, p. 147
- Le ubertose... calde campagne venete, p. 185
- La viticoltura nel Nord Italia: il caso veneto, p. 223
- Cascine, ville e sistemi agrari della pianura lombardo-veneta tra Ottocento e Novecento, p. 259
- “Acque patrizie”: Venise entre terre et eau à l’Époque moderne, p. 287
- «Di quanta spexa et interesse sono le posessione». p. 307
- «Me ne vivo d’una assai tranquilla et riposante vita». Sullo stare in villa: pensieri e parole, p. 345
- Terre alla parte e alla metà: le diverse mezzadrie venete, p. 365
Il cibo produce e trasforma i paesaggi
Alle stesse tematiche è dedicato anche un volume curato per Legambiente da Moreno Baccichet sul paesaggio agrario del Friuli Occidentale:
- Il cibo produce e trasforma i paesaggi. Letture del paesaggio agrario del Friuli Occidentale, a cura di Moreno Baccichet, Legambiente, Olmis, Pordenone, 2016 | academia.edu/28452573
Il cibo da sempre produce paesaggio: le diverse tradizioni alimentari si sedimentano e trasformano i territori. L’evoluzione della società contemporanea e, soprattutto, del rapporto tra città e campagna, porta a nuove trasformazioni sul paesaggio, indotte dagli stili di vita, dai modelli comportamentali, dalle abitudini alimentari della popolazione. Alcuni prodotti, che nel Friuli Occidentale consideriamo storici, sono stati inventati poco più di un secolo fa e anche il concetto di recupero della tradizione a volte propone, nel bene e nel male, cibi molti diversi da quelli originari. Le campagne producono quello che le città chiedono e oggi che tutto il territorio è di fatto città, soprattutto in contesti densamente abitati come quello pordenonese, la campagna esprime in termini paesaggistici l’idea delle comunità inurbate. L’economia e le mode alimentari influenzano in maniera determinante l’evoluzione del paesaggio, ma questi cambiamenti sono così lenti che a volte non si percepiscono. Percorrere il territorio a piedi, tenendo conto di una lettura diacronica e storica rispetto alla produzione del cibo nel territorio, come abbiamo fatto con la campagna di Legambiente “Il cibo produce e trasforma il paesaggio”, permette di cogliere i mutamenti in corso, innescando occasioni di dibattito e critica.
Di Danilo Gasparini sono leggibili sul web:
- Danilo Gasparini, «Mortalità de’ bovini seguita nel territorio trivigiano nell’anno MDCCXI», «Rivista di Storia dell'Agricoltura», A. XXXVIII, n. 2, dicembre 1998, pp. 61-114 | rsa.storiaagricoltura.it | rsa.storiaagricoltura.it/scheda107-5
- Danilo Gasparini, Dalla carriola al carrello: paesaggi alimentari padani da Ruzzante a Ermanno Olmi, Biblioteca Archivio Emilio Sereni, Quaderni n. 11, Paesaggio nel piatto, Summer School Emilio Sereni "Storia del paesaggio agrario italiano" VII edizione 25-29 agosto 2015, Edizioni Istituto Alcide Cervi | issuu.com/bibliotecaemiliosereni/quaderno-11/40 | Il Quaderno 11 documenta e approfondisce i temi svolti all’interno della Summer School Emilio Sereni Storia del paesaggio agrario italiano VII Edizione Paesaggi del cibo 25-29 agosto 2015 Direzione Rossano Pazzagli Responsabile scientifico Massimo Montanari Comitato scientifico Mauro Agnoletti, Gabriella Bonini, Danilo Gasparini, Massimo Montanari, Rossano Pazzagli, Carlo Tosco
- Danilo Gasparini, Il sistema alimentare della montagna bellunese tra penuria e ragioni di scambio | academia.edu/4258258
- Aude Labrit, Danilo Gasparini, La viticulture dans l'Italie du Nord: le cas de la Vénétie, traduzione dell'articolo di Danilo Gasparini, La viticoltura nel Nord Italia: il caso Veneto | academia.edu/36110211
- La patata: storia di un successo, «La Vigna News», Pubblicazione trimestrale della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, Anno IX, n. 34, 2006 | lavigna.it/bollettino-34
Contiene:- Danilo Gasparini, E patata sia..., p. 6
- Giovanni Guarda, La patata e il Veneto dal Pigafetta a oggi: 500 anni di storia, p. 10
- Intervista a Giovanni Biadene, p. 42
- Maria Luisa Ferrari, In mancanza di meglio… Tra crisi e opportunità: la coltura della patata, p. 48
- David Gentilcore, Patate, popolazione ed emigrazione nell’Italia ottocentesca, p. 58
- Alfredo Pelle, La patata nel piatto, p. 70
- Caseus, «GAG - Giornale di Agricoltura & Gastronomia», Quadrimestrale della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, Anno 1, Numero 01, Vicenza 15 aprile 2017 | lavigna.it/GAG-01 | Contiene:
- Danilo Gasparini, Da Polifemo… al formaggino, p. 8
- Massimo Montanari, Dal latte ai formaggi, p. 18
- Jacopo Bonetto, Latte e formaggio tra Prealpi venete e pianura nell’Antichità e nel Medioevo, p. 32
- Mariano Lio, Cao, cavelat, lapin, agro, scolo cot, pugna…: oltre il formaggio e il burro nell’economia di mezza costa delle Prealpi trevigiane, p. 54