La consegna dei premi di Friuli Storia XII edizione 2025

Sabato 25 ottobre si è svolta ad Udine la cerimonia di premiazione di Irina Scherbakova − scelta dalla giuria popolare quale vincitrice della XII edizione del Premio nazionale di storia contemporanea Friuli Storia 2025 − per il suo libro Le mani di mio padre. Una storia di famiglia russa (Mimesis, 2024) e degli altri due autori indicati precedentemente nella terna dei finalisti dalla giuria scientifica, Carlo Fumian per Pane quotidiano. L’invisibile mercato mondiale del grano tra XIX e XX secolo (Donzelli, 2024) e Gustavo Corni per L'Italia occupata 1917-1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto (Gaspari, 2024).
Durante l'incontro, Irina Scherbakova, storica e germanista, co-fondatrice dell’Associazione russa Memorial, insignita del Premio Nobel per la Pace 2022, ha tenuto una lectio dal titolo La mia vita attraverso l’Unione Sovietica (→ La dissidente Irina Scherbakova: cosa spero per la mia Russia, nonostante tutto | «repubblica.it», 25/10/2026), occasione non solo per seguire il filo rosso dell'opera (insieme storica, politica e autobiografica) che intreccia nel saggio le vicende della Russia con quelle della propria famiglia, a partire dai ricordi della bisnonna Etlja Jakubson, attraversando un secolo di storia russa: dalla rivoluzione bolscevica guidata da Lenin, alle purghe staliniane, fino alle guerre dell’epoca di Putin), ma anche inevitabilmente per portare lo sguardo fino al tormentato presente dell'aggressione all'Ucraina, evidenziando le difficoltà della Russia contemporanea, il rischio di guerre ingiuste e la necessità di un intervento europeo per sostenere l’Ucraina.
La storica ha inoltre sottolineato la pericolosità di una situazione in cui la dittatura e la guerra sono state “normalizzate” dalla popolazione, additando la complessità dei cambiamenti futuri. «Non spero in cambiamenti rapidi» confessa Scherbakova. «Soprattutto, mi auguro che il conflitto in essere possa trovare una risoluzione che non sia penalizzante per l’Ucraina e non suoni come una sua sconfitta. Nel contesto dei negoziati fra Trump e Putin, l’Europa dovrebbe assumere un ruolo: l’evoluzione delle sorti sul campo con l’aiuto europeo contribuirebbe molto più di qualsiasi sanzione economica». Da molti anni – da quando ha dovuto lasciare il suo Paese – Irina Scherbakova ha scelto la Germania per vivere. «Da questo osservatorio mi sono resa conto che l’Occidente per troppo tempo ha faticato a riconoscere l’Ucraina come stato indipendente. C’era l’idea che l’Ucraina dovesse per forza restare sotto l’influenza russa, e tuttora si fatica a percepirne una vocazione indipendente e inserita nella sfera occidentale. La propaganda di Putin ha fatto il resto. Qui tanti rimandano al “dopo Putin”, e io rispondo che dopo Putin potrebbe andare anche peggio. Spero in ogni caso che Putin non finisca i suoi giorni senza un procedimento giudiziario internazionale, che lo chiami a rispondere dei crimini commessi».
- Hubert Londero, Il Premio Friuli Storia alla storica e dissidente russa Irina Scherbakova, «telefriuli.it», 26/10/ 2025 | telefriuli.it/cronaca/il-premio-friuli-storia-alla-storica-e-dissidente-russa-irina-scherbakova/
- La dissidente Irina Scherbakova: cosa spero per la mia Russia, nonostante tutto, «repubblica.it», 25/10/2026) | repubblica.it/cultura/2025/10/26/news/irina_scherbakova_nobel_per_la_pace_memorial_dissidenti_russia-424937754
- Irina Scherbakova (de.wikipedia.org/wiki/Irina_Scherbakowa) vive a Berlino ed è nata nel 1949 a Mosca, dove si è laureata in Germanistica e ha insegnato Oral History all’università. Ha tradotto in russo Franz Kafka, Heinrich Böll e Christa Wolf. Dalla fine degli anni Settanta ha condotto interviste con i superstiti dei gulag e, dai primi anni Novanta, ricerche negli archivi del Kgb a Mosca. È tra le fondatrici di Memorial, associazione per i diritti umani e lo studio delle repressioni nell’epoca sovietica, nel 2022 insignita del Premio Nobel per la pace
- Ouando chiusero Memorial. La mia partenza da Mosca, «Domani», 25/10/2024 | mimesisedizioni.it/.../irina-scherbakova-domani-25-ottobre-2024-quando-chiusero-memorial-su-le-mani-di-mio-padre-di-scherbakov
- Francesca Paci, Scherbakova: i pacifisti strumentalizzati da Putin, «La Stampa»,18/10/2024 | mimesisedizioni.it/.../francesca-paci-la-stampa-18-ottobre-2024-i-pacifisti-strumentalizzati-da-putin-su-le-mani-di-mio-padre-di-scherbakov
- Stafano Vastano, «La guerra è il capitale politico di Putin». Intervista a Irina Ščerbakova. «MicroMega», 14/12/2023 | micromega.net/la-guerra-e-il-capitale-politico-di-putin-intervista-a-irina-scerbakova
Il libro di Gustavo Corni
Una settimana prima della premiazione di Udine, Gustavo Corni era stato ospite a Oderzo, sabato 18 ottobre, presso il cinema Turroni, per un'intensa presentazione del suo libro, dialogando con il giovane storico Giuliano Casagrande e il pubblico presente (Vedi:\18 ottobre 2024 Gustavo Corni con il libro »Italia occupata 1917-1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto» al Cinema Turroni di Oderzo)

La monografia di Gustavo Corni si concentra su un'esperienza cruciale e spesso trascurata della storia italiana: l’occupazione austro-tedesca del Friuli e del Veneto orientale dopo Caporetto. Un lavoro rigoroso, basato su fonti archivistiche e diari, che restituisce il volto complesso di un anno di occupazione militare nel cuore dell’Italia in guerra. La sua ricerca porta a compimento la ricostruzione e la riflessione – già intraprese qualche decennio fa – su un segmento della nostra storia nazionale e locale a lungo tempo tra i meno problematizzati e indagati, se non da memorie individuali di superstiti e documenti parziali via via rinvenuti e portati alla luce senza un'inquadratura storiografica generale.
- Cfr. Introduzione, «UNITRENTO MaG», 18/10/2025 | mag.unitn.it/.../litalia-occupata-1917-1918-friuli-e-veneto-orientale-da-caporetto-a-vittorio)
Per saperne di più
Per presentare i tre libri finalisti del Premio Friuli Storia, Valerio Marchi ne aveva intervistato gli autori per il Messaggero Veneto
- Valerio Marchi, L’Italia occupata di Gustavo Corni: «Una ricerca avviata negli anni ‘80». Intervista al finalista del Premio Friuli Storia. «Una storia di disperazione, di fame e di malattie per tutti, soldati e civili», «messaggeroveneto.it», 12/8/2025 | messaggeroveneto.it/cultura-e-spettacoli/litalia-occupata-di-gustavo-corni-una-ricerca-avviata-negli-anni-80...
In realtà, ci spiega l’autore, «la ricerca iniziò negli anni ’80, quando nell’ambito di un progetto sulla storia di Vidor, in provincia di Treviso, mi occupai di un capitolo ancora inesplorato: l’occupazione austro-germanica di Vidor e dintorni nell’ultimo anno di guerra».
Così, avvalendosi della sua conoscenza della lingua tedesca, Corni iniziò a lavorare negli archivi austriaci, studiando l’enorme documentazione sui reparti militari austroungarici che furono impegnati nei territori occupati: «E da quella ricerca – ricorda – è nato un interesse che in seguito ho ripreso per chiudere, alla fine della mia carriera, un capitolo che non era stato concluso. Nel frattempo, era inoltre cresciuta la pubblicazione di diari – sono circa duecento quelli che ho potuto consultare, in buona parte opera di sacerdoti, maestri ed esponenti della piccola borghesia rimasti nel territorio –, testimonianze che si sono rivelate essenziali per cogliere il punto di vista di occupanti e occupati, assieme alle pubblicazioni di protagonisti della vita amministrativa in quell’anno terribile e ai materiali austriaci».
Ora, che da parte austriaca e ungherese non vi fosse, quando la ricerca ebbe inizio, una grande attenzione sull’argomento, è comprensibile. Ma perché uno scarso interesse anche dalla parte italiana che, specialmente in epoca fascista, celebrava la Grande Guerra quale riscatto e affermazione nazionale?
Corni, a questo riguardo, individua due ordini di motivi: «Prima di tutto, raccontare l’anno dell’occupazione, soprattutto dal punto di vista della popolazione civile, significava esaltare il ruolo cruciale del clero, nei confronti del quale il regime fascista non è mai stato tenero; in secondo luogo, da parte dei friulani e dei veneti occupati non ci fu alcuna forma di reazione, tanto meno di tipo armato, e quella storia di rassegnazione non combaciava con la narrazione fascista. Peraltro, occorre dire che gli occupati, abbandonati da una larga parte della classe dirigente, erano in maggioranza donne, anziani, bambini e pochi maschi adulti, in genere appartenenti alle classi rurali e in grado, tutt’al più, di trovare un modus vivendi in quella situazione babelica e dolorosissima».
Un modus vivendi che includeva, certo, odio, sopraffazioni e violenze, ma non solo: «In effetti è una storia di disperazione, di fame e di malattie per tutti, soldati e civili, e tutti tentarono in qualche modo di cavarsela: chi con modalità brutali e chi, invece, semplicemente ricercando un rapporto di convivenza, di incontro, talora anche di compassione reciproca».
Un tema importante, dunque, per sviluppare il quale l’autore ha avuto a disposizione fonti diaristiche che sono state inevitabilmente limitate (impossibile dire infatti quante altre testimonianze non siano giunte fino a noi) ma non per questo poco rappresentative.
In effetti, «lo storico deve sapersi muovere a tentoni, abbozzare ipotesi fondate sui dati certi e disponibili ed essere esplicito circa la non completezza delle fonti su cui ha lavorato; ma, al tempo stesso, deve cercare di trarre da quelle fonti gli elementi per una lettura di carattere generale».
- Valerio Marchi, Il Premio Friuli Storia a Irina Scherbakova: la scrittrice russa trionfa con “Le mani di mio padre” | «messaggeroveneto.it», 8/9/2025 | messaggeroveneto.it/cultura-e-spettacoli/il-premio-friuli-storia-a-irina-scherbakova-la-scrittrice-russa-trionfa-con-le-mani-di-mio-padre...
- Valerio Marchi, Premio Friuli Storia, tra i finalisti Carlo Fumian con Pane quotidiano, «messaggeroveneto.it», 18/8/2025 | messaggeroveneto.it/cultura-e-spettacoli/premio-friuli-storia-finalisti-carlo-fumian-pane-quotidiano... | facebook.com/100063802035056
- Daniele Mont D'Arpizio, Il mondo in un chicco di grano, 1/7/2025, «ilbolive.unipd.it» | ilbolive.unipd.it/it/news/societa/mondo-chicco-grano...

