[Silvia Parcianello] ... La tradizione più dolce della notte dell’Epifania è quella della pinza. In queste terre contadine il panevin era legato a doppio filo alla pinza, un dolce semplice, preparato con farina di frumento e di mais, a volte con polenta e addolcito da frutta secca e zucchero. La pinza era il dolce che veniva mangiato a Natale prima dell’avvento del panettone, era quel “pane dolce” arricchito che nell’antica Roma si mangiava il 25 dicembre durante la festa del sol invictus e che ogni regione italiana ha oggi nel suo bagaglio di tradizioni gstronomiche: pensiamo al panforte, al panpepato, al panspeziale, ai più moderni panettone e pandoro.
Per far festa seriamente è raccomandato mangiare sette pinze diverse. L’usanza dei sette tipi di pinza risale a quando i panevin si facevano in ogni casa contadina e i ragazzi ancora celibi andavano a “chiamare il panevin”, cioè ad assistere al fuoco e invocare i cori, in sette case diverse, mangiando in ciascuna una fetta di pinza con le persone di quella famiglia. In questo modo gli scapoli avrebbero avuto occasione di incontrare una giovane fanciulla da sposare... → Leggi tutto: Silvia Parcianello, Dolce per l’Epifania: Pinza alla zucca, ma le versioni sono sette e più | wining.it
Leggi di più:
- Silvia Parcianello, Dolce per l’Epifania: Pinza alla zucca, ma le versioni sono sette e più | wining.it
- Daniela Dal Ben, I pani epifanici e la pinza veneta | qbquantobasta.it
- Giampiero Rorato, La pinza epifanica | giampierororato.blogspot.com
- Roberto Zottar, La pinza dell'Epifania | coquinaria.it/forum