- Cinema Teatro Romano Pascutto San Stino di Livenza, La stagione teatrale 2022-2023 | sanstino.it
DAVID LARIBLE | IL CLOWN DEI CLOWN Da anni definito dalla stampa “il più grande clown classico del nostro tempo”, David Larible porta in scena Il Clown dei Clown, la summa dei suoi migliori numeri comici.
Il racconto di un uomo delle pulizie del teatro che sogna di diventare clown… e ci riesce! Arriva in punta di piedi, lo sguardo distratto, le mani in tasca e il passo incerto. Ma pochi gesti trasformano il suo incedere in una strepitosa valanga di divertimento. Rapisce, seduce, commuove. Coadiuvato da un personaggio altrettanto buffo (il comico Andrea Ginestra) che prova, senza esito, ad ingabbiare la sua esuberanza, Larible gioca coi grandi miti dell’italianità: la prima ballerina, l’opera lirica, la musica classica, e propone uno stile di clownerie unico al mondo, che tiene assieme la comicità poetica della visual comedy contemporanea e l’irresistibile veracità dello spettacolo popolare. |
||
GIUSEPPE BATTISTON | LA VALIGIA Una storia dissacrante, ironica, di amore e odio verso un paese che si lascia.
La valigia di Dovlatov diventa metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo. In un continuo passaggio tra presente e passato, si articola lo spettacolo che usa come dispositivo di racconto e di evocazione uno studio radiofonico, attingendo alla storia di Dovlatov giornalista e reporter, in cui un presentatore si aggancia al mondo sonoro per evocare la propria storia. Un testo per provare a dissacrare il sacro; per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che, a dispetto di ogni logica, i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni |
||
TEATROIMMAGINE | IL MERCANTE DI VENEZIA Il “Mercante di Venezia” shakespeariano si avvale delle maschere della tradizione italiana per narrare, divertendo, l’imbroglio, la menzogna e la perversione dei rapporti basati solo sul valore del danaro. Una storia antica che riesce a parlare ancora e forse più fortemente a noi uomini di oggi.
In questa produzione di Teatroimmagine, i protagonisti sono la Maschera, che rappresenta l’ambiguità e la bugia ed il Palcoscenico, quale spazio dell’azione, come la vita è il teatro dell’umana finzione. Tutto l’intreccio delle relazioni tra questi Comici è basato su di un rapporto di dare ed avere, sull’uso della maschera per rubare “umanità”, rendendo così credibile la menzogna. |
||
ALESSANDRO FULLIN, SIMONE FARAON | LE SORELLE ROBESPIERRE Maximilian Francois Marie Isidore de Robespierre aveva molti nomi, un fratello e anche due sorelle, di cui una sarà scrittrice.
Malgrado questa verità storica lo spettacolo scritto da Alessandro Fullin non racconta la loro storia. Il nome Robespierre è usato semplicemente per la sua capacità evocativa, è un cognome che subito spaventa quanto una ghigliottina. Ingrediente fondamentale di questo spettacolo è infatti il Terrore in una cupa prigione femminile, mentre la Cittadina Champignon legge la lista delle prossime condannate, una madre e due figlie (di cui una di cartapesta) si fanno coraggio, rimpiangono la loro spensierata vita, sperano nell’arrivo della Grazia ma soprattutto si fanno a pezzi con rivelazioni crudeli e sconvolgenti. |