Il canale deriva dal fiume Lia, ma è presto alimentato anche da una risorgiva a Oderzo e, sino alla frazione Piavon, è denominato Navisego. Bagna quindi Cavalier, Fossalta Maggiore, Chiarano, Santa Maria di Campagna, Cessalto e Ceggia. Nei pressi di Cittanova si unisce al Grassaga per formare il canale Brian, che attraverso varie diramazioni si immette nel Piave e nel Livenza.
Dopo Ceggia parte una diramazione che poi ritorna nel Piavon dopo alcuni chilometri, detta Canalat e, verso la fine, canale Bella Madonna. È un paleoalveo del canale prima che, nell'Ottocento, fosse rettificato nel suo ultimo tratto, coinvolto nelle aree di bonifica che si estendono tra Piave e Livenza.
In origine, con il Lia e il rio Piavesella, costituiva un apprezzabile affluente del Piave (da cui il nome), come suggeriscono gli antichi documenti, i depositi fluviali e i resti di argini. Una conferma potrebbe essere il rivenimento, presso Oderzo, di resti di un porto romano da cui la città poteva mettersi in comunicazione con la Laguna Veneta. La rotta della Cucca del 589 interessò anche il Piavon riducendolo a piccolo tributario del Piave. Fu ricollegato con il Lia tramite il Navisego solo durante il medioevo dai Caminesi, feudatari del luogo.
Nel tratto tra Cessalto e Ceggia si affacciano alcune ville venete tra cui è notevole villa Zeno "al Donegal".

 
Il Piavon
 
  • Il Piavon | comune.chiarano.tv.it
     
  • Il Piavon, a cura di Giuseppina Piovesana, Giulio Pianon, Comune di Chiarano, Gennaio 2009, Edizione n. 1 | Leggi pdf
     
  • Angelo Dalle Vedove, Le acque Ieri e Oggi. Natura del canale Piavoncolfranculana.it
     
  • Fossalta Maggiore. La storia | fossaltamaggiore.it
     
  • Sistemazione delle sponde del Piavon in centro a Ceggia | Legambiente | legambientevenetorientale.it
     
  • Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali - Bacino della pianura tra Piave e Livenza | (completo) alpiorientali.it | Capitolo 1. Descrizione generale delle caratteristiche del bacino idrografico | alpiorientali.it
     
Il fiume Piavon a Cessalto
Fonte della foto: giannidesti.com
 
  • Tiziana Urso, Nicoletta Martinelli, Olivia Pignatelli, Tobia Scortegagna, Il tronco subfossile di Chiarano (TV), UniPd | researchgate.net/publication | academia.edu/17864641 | Leggi pdf
    In questo lavoro si riportano i risultati della caratterizzazione di un tronco subfossile rinvenuto in profondità nel fango del canale Piavon, a Chiarano (TV), in occasione dei lavori di scavo del canale nel 2008. Il tronco, di imponenti dimensioni, privo di rami e corteccia, presenta la superficie esterna profondamente fessurata, nera, fortemente degradata, dall’apparenza carbonizzata, mentre internamente ha la tipica colorazione nerastra della cosiddetta quercia affogata. Gli studi hanno dimostrato che si tratta di un albero appartenente al genere Quercus, farnia o rovere. La datazione al radiocarbonio e le analisi dendrocronologiche hanno collocato il periodo di crescita della pianta in epoca medievale, intorno al XIII secolo. La determinazione della MCW e della densità basale residua indicano che il degrado decresce dall’esterno all’interno; il contenuto delle ceneri è elevato esternamente, e diminuisce andando verso l’interno. Il Piavon è attualmente un canale di irrigazione, ma in epoca veneziana era navigabile e veniva utilizzato per il trasporto di merci e legname. Tutta l’area lungo il Piavon presentava boschi di farnia e rovere di notevole estensione, la cui dimensione e composizione è documentata dai catasti veneziani, che riportano anche le distanze tra i boschi e i corsi d’acqua più vicini, a testimonianza dell’importanza del trasporto fluviale del legname. In particolare, nella villa di Chiarano, nel catasto Surian (1569-70) si trova censito un bosco di roveri di 18 ettari. I roveri erano utilizzati dalla Serenissima soprattutto per la costruzione e manutenzione della flotta navale. Il tronco di Chiarano, considerata la collocazione temporale e la zona di ritrovamento, può essere quindi un tronco abbattuto in epoca veneziana, forse destinato all’impresa navale, andato perduto durante il trasporto per fluitazione.