Cenni storici

Tradizionalmente si presume che primi nuclei abitati nel territorio sampolese siano sorti lungo la strada romana “Opitergium Tridentum” - anche se non se ne è mai identificato finora il sito esatto - che partendo da Oderzo avrebbe potuto portare verso le prime colline, passando per le attuali località di San Giorgio e Caminada e proseguendo per Tezze di Piave. Lo renderebbero verosimile i molti materiali di epoca romana, mattoni ed embrici, riaffiorati lungo questa direttrice.
Con la caduta e la distruzione di Oderzo ad opera dei longobardi nel 667, e la successiva divisione del territorio della diocesi opitergina fra i Vescovi di Treviso e Ceneda ed i duchi friulani, il Patriarca di Aquileia rivendicò il diritto di possesso su quattro pievi poste lungo il tragitto per recarsi alla reggia longobarda di Pavia. A quell’epoca risale il toponimo “San Polo del Patriarca”, località ritenuta strategica per assicurare il passo sul Piave e riprendere quindi la strada Postumia. La pieve cominciò da allora ad avere una vita amministrativa ed ecclesiastica staccata dal contesto dei territori limitrofi. Nel XIV secolo dopo continue guerre, venne meno il potere temporale del patriarca di Aquileia sul territorio di San Polo che, presumibilmente attorno al 1388, passò sotto il dominio veneziano.
Con l’investitura dell’11 marzo 1452, Venezia concede a Cristofaro da Tolentino i feudi di San Polo e di Aviano in seguito alla fedeltà dimostrata dai Tolentino, capitani di ventura a capo di un piccolo esercito prezzolato. Estintasi nella discendenza maschile dopo pochi anni, il Senato veneziano rinnovò nel 1506 l’investitura comitale alla famiglia Gabrieli che resse per tre secoli il feudo di San Polo, emanando proprie leggi e statuti, fino al 9 dicembre 1805, quando si estinse con l’ultimo Conte Angelo Maria Gabrieli, inquisitore di Stato della Serenissima Repubblica nel 1797, anno della caduta di Venezia.
L’antico feudo mantenne una certa integrità anche nei tempi più recenti, prima acquistato dai fratelli Vivante, ricchi banchieri veneziani di origine ebrea allo scopo di investire cospicui capitali in terraferma, poi dai Connati Papadopoli ed infine in questo ultimo secolo dai signori Giol. 
Molte volte il fattore generale delle amministrazioni Papadopoli e Giol era anche Sindaco o Podestà del Comune, riunendo nella stessa persona la proprietà fondiaria e l’autorità civile.
La denominazione del comune fino al 1867 era San Polo.
Il 26 giugno 1971, la cessione delle terre ai mezzadri segnò la fine dell’antico feudo di San Polo che aveva mantenuto una sua precisa identità storica e geografica nel corso dei secoli fino ai nostri giorni.
Il Patriarca di Aquileia conservò tuttavia il diritto ecclesiastico sulla pieve di San Polo fino al 1751, quando, con la soppressione della sede patriarcale, la parrocchia passò all’arcidiocesi di Udine e dal 1818 al Vescovo di Ceneda. Con Regio Decreto del 10/11/1864 si arrivò all’attuale denominazione di “San Polo di Piave” che identifica oggi un territorio della grandi risorse agricole, viticoltura principalmente, con la produzione di ottime uve e vini, soprattutto i rossi Merlot, Cabernet ed il Raboso Piave. L’imprenditorialità mezzadrile delle generazioni precedenti ha contribuito allo sviluppo negli anni recenti di un gran numero di attività artigianali, commerciali e industriali in una realtà dalle notevoli potenzialità economiche.

(Il testo è derivato dai cenni storici presentati in una vecchia versione del sito istituzionale del Comune di San Polo di Piave, archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013 (comune.sanpolodipiave.tv.it/it/Informazioni/Storia.html)

Bibliografia | Sitografia

  • Alberto Mioni, I Mioni e la terza parte dell'ex feudo di San Polo, Vittorio Veneto, 2011 | Reperibilità: debastiani.it

    I Mioni
     
  • Angiolini Nicla, Il Castello Papadopoli Giol ed il parco paesaggistico a San Polo di Piave. Storia, vicende e contesto, Tesi di laurea, UniVe, 2012-2013 | Leggi pdf | Secondo le fonti, fu Spiridione, uno dei sette figli del conte Angelo, a commissionare intorno al 1850, la costruzione del castello, nel sito in cui sorgeva la dimora dei Da Tolentino e dei conti Gabrieli, come testimonia Luigi Dall'Oste, amico di famiglia e frequentatore del castello.
  • Castello Papadopoli Giol | castellogiol.it
  • Giovanni Tomasi, Gli autori degli affreschi di palazzo Gabrieli a San Polo di Piave, «Archivio Storico Cenedese», 5 / 2020, pp. 223-251 | Reperibilità: ascenedese.it/asc5

    Palazzo Gabrieli
    Palazzo Gabrieli | Fonte: davetto.altervista.org/foto/treviso/san_polo_di_piave

    San Polo di Piave Palazzo Gabrieli 1918
    Palazzo Gabrieli 1918-1919 | Fonte: catalogo.beniculturali.it/.../0500346790

Gallerie fotografiche

Castello Papadopoli - San Polo di Piave
Castello Papadopoli | Fonte: mapio.net/12995396

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Ex Filanda

 

 

Torre di Rai

 Torre di Rai
 
Edificata probabilmente nel corso del sec. XIV, elemento residuo di un articolato sistema fortilizio - un castrum -  di cui potrebbe aver costituito il nucleo più prestigioso, insieme a turris e palatium, mastio e dimora signorile. I ruderi della torre sorgono su una motta artificiale elevata di circa 4-5 metri sulla pianura circostante a non molta distanza dalla sponda sinistra del Piave, presso l'incrocio fra una direttrice detta "Ongaresca", frequentata dai mercanti di bovini provenienti dal Friuli almeno fin dal sec. XVII al XIX, che congiungeva il guado di Fontanelle sul Livenza con quello di Stabiuzzo sul Piave. L'edificio ormai da decenni ridotto a due monconi si conservava quasi integro fino al 1918. Minato e fatto esplodere dagli austriaci in ritirata per impedirne l'uso militare nel novembre del '18, terminò di rovinare a causa di un violento uragano il 15 febbraio 1925. (Marca Storica - Provincia di Treviso)
 

Chiesa di San Giorgio

Chiesa di San Giorgio