Villa Sponza, Giacomuzzi, Chemin, Palma, Dal Sasso | Gorgo al Monticano
L'edificazione della residenza di villeggiatura della famiglia Sponza, armatori veneziani, inserita in un parco giardino, potrebbe ricondursi a fine 1600 inizio 1700.
Tra la descrizione settecentesca della villa - nel “catastatico” della nobildonna veneziana Elisabetta Cornaro Foscarini, compilato nel 1765[1] - e l’aspetto odierno dell’edificio appaiono evidenti differenze: hanno maggiore altezza le aperture centrali del piano nobile; è presente un grande abbaino con timpano e statue come acroteri[2]; il corpo centrale è affiancato da due corte ali simmetriche (due arcate sulla destra, una meno ampia costruzione indipendente sulla sinistra). La cancellata invece segna già, con pilastri decorati sulla sommità da statue, l’ingresso della strada sull’asse entrale.
Nel tempo, si sono aggiunti altri fabbricati: sulla destra, porzioni con portico ad archi, disomogenee nei prospetti, e un oratorio dedicato a Santa Chiara, oggi non più esistente; sulla sinistra, il prolungamento con le scuderie e, discosto, sorto per ultimo, l’edificio destinato all’allevamento del baco da seta[3].
Anche sul prospetto principale risultano assemblati elementi eterogenei per forma ed epoca di costruzione. Il frontone sommitale timpanato muta geometria e diventa curvilineo, profilato da una cornice modanata e l'apertura dell’abbaino è trasformata in un oculo affiancato da figure affrescate; la finestra centrale centinata (cioè ad arco), in corrispondenza del salone passante del piano nobile, ha assunto l’architrave. Al centro del prospetto vi è un balcone con sbalzo sostenuto da mensole e balaustra in ferro battuto.
Nella Scheda IRVV Catalogo provinciale TV 252 (2001) si segnala che le immediate adiacenze hanno, rispettivamente a sinistra e a destra della villa, il portico praticabile e tamponato: le superfici murarie soprastanti erano decorate con motivi geometrici dipinti e ormai scomparsi, mentre le specchiature rettangolari al centro del primo piano delle ali laterali riquadrano tracce di scene affrescate. Nei decenni prima del Duemila «la prima porzione dell’edificio con portico arcuato ha subito un innalzamento tale da allineare la linea di gronda con quelle limitrofe» e lavori di restauro hanno infine «conferito a gran parte dell’insieme, grazie alle dipinture esterne, un uniforme colore chiaro».
Il complesso storico era stato sottoposto a vincolo con decreto del 1960.
- Il catastico descrive gli oltre mille ettari della proprietà agraria di quella famiglia, delineando i singoli fondi come case, strade, prati, boschi, corsi d’acqua
- acrotèrio, s. m. [dal lat. acroterium, gr. ἀ κρωτήριον «sommità»]. Elemento di marmo o di terracotta che corona il vertice e gli angoli del frontone nei templi antichi; poteva essere decorativo (con ornati geometrici, volute, palmette, steli d’acanto) o figurato con sculture, anche a tutto tondo, di animali, combattenti, divinità, personaggi mitologici, ecc.
- Con questo intervento si introduceva un’attività produttiva in un luogo che originariamente ospitava i proprietari solo per la villeggiatura
Riferimenti
- IRVV, Villa Sponza, Giacomuzzi, Chemin, Palma, Dal Sasso - Gorgo al Monticano | Scheda catalogo provinciale TV 252 (2001) | irvv.regione.veneto.it | Leggi pdf | culturaveneto.it/.../ck17q2aho0bn4wwumz50o6e3o-30869
- IRVV, Villa Sponza, Giacomuzzi, Chemin, Palma, Dal Sasso - Gorgo al Monticano | Scheda Sistema IVV-A_0001413 | irvv.regione.veneto.it | Leggi pdf