È fresco di stampa il numero 6 di Archivio Storico Cenededese, appena un po' in ritardo sui tempi programmati, non per letargo né per ammutolimento causa pandemia. Il lavoro - comunque sodo - si è solo scontrato con le difficoltà di quest'anno, anche per chi fa ricerca. Il volume è già ordinabile sul sito http://www.ascenedese.it/ e a breve si potrà trovare anche in libreria.

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Oltre 300 pagine di studi inediti, dal Mediovevo al Novecento, dalla filologia alla storia dell'arte, da Vittorio a Oderzo, più di 90 immagini a colori...

Apre il volume un ricordo di Aldo Toffoli, storico professore di italiano e latino al Liceo Classico Flaminio, autore di molte pubblicazioni di storia e letteratura (in gran parte riferite al territorio vittoriese), che fu anche presidente diocesano di Azione Cattolica, sindaco di Vittorio Veneto dal 1965 al 1975, consigliere regionale (dal 1980 al 1985) e prima consigliere ed assessore provinciale dal 1975 al 1980, nonché presidente della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane.

Tra gli Studi&Ricerche figurano i saggi:

  • Da Petrarca a Donato degli Albanzani di Vanni Veronesi, incentrato sull'analisi del codice 339 della Biblioteca Comunale di Treviso che riporta una versione in volgare del De viris illustribus di Francesco Petrarca scritta alla fine del Trecento dall’aretino Donato degli Albanzani);
     
  • Lettere di Luigi Alessandro Parravicini a Francesco Prudenzano (1866-1875) di Giampaolo Zagonel, sulla nutrita corrispondenza che Luigi Alessandro Parravicini (1797?-1880), scrittore, educatore, insegnante, autore del Giannetto (il più diffuso e famoso libro per le elementari dell’Ottocento) intrattenne - da Venezia e da Serravalle, poi Vittorio, dove negli ultimi anni soggiornava spesso nei mesi estivi e verrà sepolto dopo la morte - con un collega pedagogista meridionale, Francesco Prudenzano (1823-1909);
     
  • Note per una storia della pittura moderna e contemporanea a Oderzo (seconda parte) di Roberto Costella, che prosegue il discorso presentato nella prima parte pubblicata nel numero 5, con l’inquadramento storico-estetico di Luigi De Giudici (1887-1955), dei fratelli Ciro Cristofoletti (1901-1973) ed Eugenio Cristofoletti (1912-1981), di Armando Buso (1914-1975), di Gina Roma (1914-2005), di Tullio Vietri (1927-2016) e di Arturo Benvenuti (1923-2020).
     

Corposi contributi sono anche le Comunicazioni:

  • I Collalto in medaglia di Leonardo Mezzaroba, che analizza dieci medaglie rappresentanti personaggi della stirpe dei Collalto (sei, che vanno dalla seconda metà del XVI alla fine del XVIII secolo, e quattro realizzate negli ultimi novant’anni), grazie alle quali si possono ripercorrere, da un’angolazione molto particolare, alcune tra le tappe più significative della storia del casato. Si tratta di rappresentazioni idealizzate e spesso autocelebrative, come avviene con Antonio Rambaldo I; in altri casi ci vengono proposte situazioni più problematiche, caratterizzate da complesse simbologie, come nella medaglia di Giovanni Battista II, o da iscrizioni enigmatiche, come in quella di Manfredo VII. Non mancano infine medaglie legate a personaggi intorno ai quali sono fiorite leggende, quali la beata Giuliana, o la cui biografia rimane misteriosa, come nel caso di Marco Antonio Collalto, guardian grande della potentissima Scuola Grande di San Rocco, a Venezia.
     
  • «Con suo agio vorrei che m’interrogasse qualcuno dei tanti vetturini…» di Fulvia Mainardis, che evidenzia - analizzando le richieste rivolte in una lettera al sacerdote Simone Assemani (1752-1821) - il metodo di ricerca del conte Aurelio Guarnieri Ottoni (1737-1788) per stendere la propria Dissertazione ... intorno al corso dell’antica via Claudia dalla città di Altino sino al fiume Danubio, preoccupandosi di delineare la sua ipotesi di percorso della strada romana facendo interagire sia i dati delle fonti antiche sia quelli ricavabili dall’osservazione e dalla verifica sul terreno;
     
  • Alcune vicende attorno alla Madonna col Bambino del Sansovino di Francesca Costaperaria, che individua la possibile genesi dell'inedita versione in gesso della celebre Madonna col Bambino di Jacopo Sansovino conservata al Museo del Cenedese di Vittorio Veneto e ricostruisce dettagliatamente l’animata vicenda della temporanea vendita, subito contestata, dell’originale in cartapesta e formula alcune interessanti ipotesi sulla sua riproduzione.
     

Tra le Brevi, si fanno apprezzare i due testi: 

  • Su un’ode greca di Giambattista Amalteo opitergino di Manoel Maronese, composta per celebrare la vittoria del figlio naturale di Carlo V, Giovanni d’Austria, sulla flotta turca nella battaglia di Lepanto al largo delle isole Curzolari nel 1571, aderendo contenutisticamente e formalmente al modello pindarico, con grande perizia linguistica, a livello sia morfosintattico sia metrico;
     
  • Goffredo Parise e i Sillabari della percezione: una lettura filosofica di Giampietro Fattorello, che problematizza le ricadute sull'opera parisiana di alcune categorie del pensiero filosofico di Maurice Merleau-Ponty (autore tra l'altro della Fenomenologia della percezione), il principale esponente dell'esistenzialismo francese, insieme a Sartre.
     

Nelle Recensioni sono messe in vetrina:

  • Canta e cammina! Storia della corale di San Salvatore di Gianni Bortoli;
  • Tesori d’arte nelle chiese del Bellunese. Sinistra Piave, a cura di Chiara D’Incà, Luca Macoli, Silvana Rotondo;
  • Vittorio Veneto. Piani e progetti per la città 1878-1995, di Anna Marcon, Moreno Baccichet, Matteo Basso;
  • L’anima delle cose. Riti e corredi dalla necropoli romana di Opitergium, a cura di Marta Mascardi, Margherita Tirelli;
  • I Ros del Stradon. Storia di una famiglia nel microcosmo di Ormelle dal XVII al XX secolo, di Giuliano Ros.