Luigi Pompeo Cibin (Oderzo, post 1820 - ?)

Sono ancora molto lacunose le informazioni biografiche[1] e artistiche rintracciabili per "(Luigi) Pompeo Cibin di Oderzo"[2], che fu allievo all'Accademia di Belle Arti, tra i premiati «ai concorsi di seconda classe»[3] nell'anno 1847, e poi pittore attivo principalmente a Venezia «dietro l'Accademia, n. 885» oppure «Alla Carità, n. 885» nei decenni centrali dell'Ottocento. come viene segnalato nel 1853, 1856, 1858, in alcune coeve guide turistiche e commerciali della città per visitatori[4].

Nella generale carenza di documentazione, sembrano noti solo pochi isolati esemplari della sua produzione artistica.

Nel 2019 risulta messo in vendita (gazette-drouot.com / mutualart.com) il piccolo dipinto ad olio Jeune peintre dans un musée – databile secondo le case d'asta attorno al 1845, quindi all'inizio della sua attivittà pittorica – che rappresenta «un soggetto tanto aggraziato quanto raramente trattato»: una giovane pittrice seduta davanti al cavalletto mentre lavora ad una tela, attorniata da tutto il materiale necessario (palette, pinceaux, boîte à couleurs posée sur une chaise ...). «Sur le mur derrière elle apparaît le bas d'un grand tableau que nous n'avons pu identifier - probablement un tableau d'histoire de l'école italienne romantique. L'accrochage de cette oeuvre évoque l'intérieur d'un musée, plutôt que celui d'un artiste, malgré une toile négligemment posée à terre. Ce qui laisse supposer que cette jeune artiste est en train de se livrer à la copie d'une oeuvre du musée, exercice habituel des peintres en apprentissage. Une lumière arrive par le côté et éclaire les plis bouillonnants de sa robe ainsi que le rebord blanc du châssis. Un détail délicat fait tout le sel du tableau: ce sont les lunettes cerclées de la demoiselle, qui redoublent son air appliqué. Le XIXe siècle avait vu une augmentation considérable de la quantité de femmes peintres en Europe, dont beaucoup entraient dans des ateliers d'artistes renommés sans pour autant avoir l'ambition de mener une carrière» (cfr. gazette-drouot.com/lots/10100088).

Fu attivo come pittore di pale d'altare[5], come restauratore di importanti dipinti od affreschi[6] – scelto dai vari committenti per la reputazione goduta – e forse come incisore[7].

Manca bibliografia riguardo a Pompeo Cibin. Siamo dunque assai lontani da ogni ricostruzione, sia di personalità artistica, sia di un suo contesto.

Note

  1. [ ⇑ ] Non mi è nota la data di nascita, che si potrebbe ipotizzare a ritroso dal momento dell'iscrizione all'Accademia di Belle Arti, considerando mediamente l'età a cui i giovani accedevano e la compresenza di alcuni altri allievi più famosi nelle sue stesse classi o di suoi maestri di cui sia nota la durata del loro insegnamento (allievo o seguace di Grigoletti?). La ricerca nei registri anagrafici parrocchiali con Maria Teresa Tolotto, direttrice dell'archivio parrocchiale e del museo del Duomo di Oderzo, restituisce diversi nuclei famigliari "Cibin" dell'epoca, ma nessun nato "Luigi Pompeo". L'atto che parrebbe più vicino è quello di un certo Valentino Luigi, nato il 16 Febbraio 1822, figlio di Vincenzo Cibin e Giovanna Baratella. Al battesimo padrini furono Gio Paolo Amalteo e Clementino Tomitano. Non è da escludere che tale Luigi abbia poi aggiunto un "nome d'arte", Pompeo, in riconoscenza di benefici ricevuti da parte di Pompeo Tomitano, l'ultimo discendente del casato Tomitano, per la propria formazione e iscrizione all'Accademia. In alternativa si potrebbe ipotizzare come nato a Rustigné di Oderzo dove la famiglia risiedeva un tempo.
     
  2. [ ⇑ ] «Pompeo Cibin» è la firma apposta in basso destra dal pittore del dipinto ad olio "Jeune peintre dans un musée" (circa 1845) | https://www.gazette-drouot.com/lots/10100088
     
  3. [ ⇑ ] «Pompeo Cibin di Oderzo» figura quale destinatario di vari riconoscimenti: nel 1845, nell'ambito "Sala delle statue", con il 2° Accessit «per la copia del gruppo in disegno» e col Premio «per la copia delle figure», nonché nell'ambito della "Scuola di anatomia" con la «speciale menzione per essersi distinto in questo studio alla sezione superiore» (Atti dell'Imp. Reg. Accademia di Belle Arti in Venezia per la distribuzione dei premii fatta ... nel giorno 3 agosto 1845, Nella Tipografia Gaspari, Venezia, 1845, pp. 34, 39 | books.google.it/G7s-AAAAcAAJ); nel 1847, nell'ambito di "Figura in disegno" con il Premio per l'«azione aggruppata», il 2° Accessit per l'«azione semplice» e il Premio per l'«Accademia in dipinto» (insieme con il nome di un altro conterraneo, «Pompeo Vazzoler di Oderzo», meritevole di un 1° Accessit per l'«azione aggruppata» (Atti dell'Imp. Reg. Accademia di Belle Arti in Venezia per la distribuzione dei premii fatta nel giorno 7 agosto 1847, I. R. priv. Stabilimento Antonelli, Venezia, 1847, p. 22) | books.google.it/EAp8bsure0UC | Leggi pdf | books.google.it/61JjAAAAcAAJ | Leggi pdf
     
  4. [ ⇑ ] Mi riferisco nell'ordine a:
    Guida commerciale di Venezia per l’anno 1853, Anno Quarto, Dalla Tipografia Andreola, Venezia, p. 363 | books.google.it/SKFjAAAAcAAJ;
    Nuova guida annuale di Venezia di utilità pratica pel Forestiere, contenente: nozioni locali, artistiche, commerciali, di opportuna conoscenza a a tutti quelli che visitano Venezia anche per pochi giorni, compilata sopra documenti e notizie ufficiali per cura di Andrea Querini Stampalia, Anno Primo, Prem. Tipografia di Gio. Cecchini, Venezia, 1856, p. 123 | books.google.it/PddoAAAAcAAJ | «Sezione seconda. Nozioni intorno alle Arti Belle … Consiglieri ordinarii non professori … [Pittori] Cibin Pompeo, dietro l’Accademia, n. 885»;
    Nuova guida commerciale della città di Venezia pel 1858, Anno Secondo, Tipografia Municipale di Gaetano Longo, Venezia, 1858, p. 261 | books.google.it/LdFoAAAAcAAJ
     
  5. [ ⇑ ] Una pala d’altare di Pompeo Cibin raffigurante l’Educazione della Vergine, con Santa Lucia e Sant’Ambrogio (e con Sant’Anna?) (1861) si trova nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pordenone, detta anche Chiesa del Cristo.

    pompeo-cibin-pala-educazione-della-vergine
    Pompeo Cibin, Educazione della Vergine, con Santa Lucia e Sant’Ambrogio, 1861
    Fonte: Chiesa del Cristo. Guida storico-artistica e devozionale di Santa Maria degli Angeli, A cura di Giuseppe Romanin, Giancarlo Magri, Angelo Crosato, Roberto Castenetto, Parrocchia San Marco Evangelista - Pordenone, Lito immagine, Rodeano Alto di Rive d’Arcano (Ud, 2012, p. 43, «Centro Culturale Augusto Del Noce» | Leggi pdf

    La pala fu commissionata dall’Abate veneziano Vincenzo Marin, rettore onorario della chiesa del Cristo. Danneggiata dal bombardamento del 28 dicembre 1944 fu restaurata da Tiburzio Donadon e nel 1965 dal discepolo Giancarlo Magri. (25 luglio: Sant'Anna e san Gioacchino a Pordenone, «ilpopolopordenone.it», ilpopolopordenone.it/.../25-luglio-Sant-Anna-e-san-Gioacchino; Santa Lucia: la vita, le chiese dedicate in Diocesi, «ilpopolopordenone.it»,  ilpopolopordenone.it/.../Santa-Lucia-la-vita-le-chiese-dedicate-in-Diocesi | Chiesa del Cristo, 10/6/2020, «Centro Culturale Augusto Del Noce», centrodelnoce.it/.../chiesa-del-cristo | Nel volumetto Giancarlo Magri fra pittura e restauro, a cura di Angelo Crosato, Centro Culturale Augusto Del Noce, 2011, «Centro Culturale Augusto Del Noce», Leggi pdf, sono pertinenti al riguardo: pp. 16, 21, 100 (restauro della pala ottocentesca dipinta da Pompeo Cibin, ad opera di Giancarlo Magri, allievo di Tiburzio Donadon, nel 1965); pp. 14-15 (lavori di restauro eseguiti per e sotto le direttive del prof. Tiburzio Donadon); p. 18, ssgg (Riepilogo per località dei lavori di restauro eseguiti); pp. 98-109 (La chiesa di Santa Maria degli Angeli).
     
  6. [ ⇑ ] A proposito dei restauri, si può leggere notizia di alcuni interventi.
     
    1. La pittura murale a encausto Ballo campestre di un pittore di scuola pordenoniana (1540 ca), staccato dal Palazzo di Girolamo Rorario (abbattuto nel 1840) a Pordenone. L'affresco «diviso in quattro blocchi e sottoposto a restauro nel 1860 da Pompeo Cibin» fu collocato nel 1928 da Tiburzio Donadon sopra l'ingresso dell'aula consiliare del Municipio di Pordenone. Dopo il terremoto del 1976, l'affresco fu nuovamente staccato e trasferito definitivamente al Museo Civico» (Giancarlo Magri fra pittura e restauro, cit., p. 37, nota 6)
       
    2. La tela di Paolo Caliari detto il Veronese (o di Benedetto Caliari con Paolo) “Sant’Agata in prigione visitata da san Pietro” e "San Gerolamo penitente" nella chiesa di San Pietro Martire a Murano. Nella serie di restauri che le interessarono, il primo restauro ottocentesco si deve nel 1863 a Luigi Pompeo Cibin, seguito poi dagli interventi di Giovanni Spoldi nel 1884-1885, di Antonio Lazzarin nel 1962-1963. L'ultimo è quello di Venetian Heritage e Maison Bulgari (Claudia Vettori in collaborazione con Annamaria D’Ottavi e Barbara Bragato, Venezia) nel 2016-2017 (Michele De Martin, Veronese - Sant'Agata in prigione visitata da San Pietro (Impressioni, le testimonianze), «venicecafe.it», 8/11/2020 | venicecafe.it/veronese-santagata-in-prigione-visitata-da-san-pietro...; Michele De Martin, Veronese - San Girolamo penitente - Chiesa di San Pietro martire a Murano (Attribuzioni, datazione, il dipinto), «venicecafe.it», 30/11/2020 | venicecafe.it/veronese-san-gerolamo-penitente...; Dipinti muranesi di Paolo Veronese a Murano, Catalogo Gallerie dell’Accademia, Marsilio, 2017 | ← Claudia Caramanna, Veronese per Santa Maria degli Angeli a Murano, Saggio per il catalogo della mostra Dipinti muranesi di Paolo Veronese restaurati da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari, Venezia, Gallerie dell'Accademia, 12 maggio - 17 settembre 2017, a cura di Paola Marini e Roberta Battaglia | academia.edu/33160679/Veronese-per-Santa-Maria-degli-Angeli-a-Murano-saggio-per-il-catalogo-della-mostra... | Leggi pdfgallerieaccademia.it/dipinti-muranesi-di-paolo-veronese-restaurati-da-venetian-heritage...)
       
    3. «Insistei presso la Commissione che al nome del sig. Fausto Antonioli, nostro ben valente pittore, l'unico proposto dai signori che facevano parte di questa, fossero aggiunti quelli dei signori Paolo Fabris, Andrea Tagliapietra, Antonio Zambier e Pompeo Cibin, e che l'Accademia di Venezia avesse a scegliere, fra li cinque proposti, quell'artista ch'essa ritiene il più esperto alla voluta opera». Cfr. Rivista friulana: scienze, lettere, arti, industrie, commercio, pag. 307 | books.google.it/3kr-P0ddjeIC
      Cfr. Rivista Friulana, Anno III, n. 39, 29 settembre 1861, … Della condizione delle Arti Belle a proposito del dipinto di Girolamo di Udine deposto nelle Sale del Palazzo Comunale, pp. 305-308.
       
    4. «Nella pala di Paris Bordone sta la Vergine Madre seduta sopra un trono, […] Il ristauro, eseguito con estrema accuratezza ed intelligenza dal signor Pompeo Cibin, distinto allievo dell'Accademia, e da essa preferito per un incarico sì geloso, ottenne la intera approvazione del collaudatore accademico; dopo la quale le predette pale furono ricollocate sul rispettivo loro altare, con gradimento e riconoscenza di tutta questa popolazione, che per tal modo vide assicurata la conservazione dei più preziosi fra molti quadri di classici autori, di cui sono adorni gli altari, le pareti e la sagrestia della chiesa» (Letture di famiglia: opera illustrata con incisioni in acciaio che si pubblica da Lloyd Austriaco, Annata VII, Trieste, 1858, p. 142 | books.google.it/z5GzlMmqyFMC).
       
  7. [ ⇑ ] Di quest'ultima attività non ho tuttavia trovato altre testimonianze, oltre i laconici cenni biografici di alcune case d'asta, secondo cui Pompeo Cibin si fece conoscere come graveur: «Pompeo Cibin passe le concours de l'Académie des Beaux-Arts de Venise en 1945. Il y obtiendra plusieurs prix et se fera connaître comme graveur» (Luigi Pompeo Cibin di Oderzo | https://www.gazette-drouot.com/lots/10100088).

Bibliografia / Sitografia

Opere

Luigi Pompeo Cibin di Oderzo - Jeune peintre dans un musée
Luigi Pompeo Cibin di Oderzo, Jeune peintre dans un musée (circa 1845), olio su tela, cm 29 x 23, firmato in basso a destra «Pompeo Cibin» | Fonte: https://media.mutualart.com/Images/2019_04/07/20/201123959/5d982c7e-7ece-43b6-8d9e-60be447e1656.Jpeg | Anche: https://www.gazette-drouot.com/lots/10100088
 

«Il représente ici un sujet aussi plaisant que rarement traité: une femme peintre assise en face d'un chevalet travaille à une toile, entourée de tout son matériel: palette, pinceaux, boîte à couleurs posée sur une chaise, ect. Sur le mur derrière elle apparaît le bas d'un grand tableau que nous n'avons pu identifier - probablement un tableau d'histoire de l'école italienne romantique. L'accrochage de cette oeuvre évoque l'intérieur d'un musée, plutôt que celui d'un artiste, malgré une toile négligemment posée à terre. Ce qui laisse supposer que cette jeune artiste est en train de se livrer à la copie d'une oeuvre du musée, exercice habituel des peintres en apprentissage. Une lumière arrive par le côté et éclaire les plis bouillonnants de sa robe ainsi que le rebord blanc du châssis. Un détail délicat fait tout le sel du tableau: ce sont les lunettes cerclées de la demoiselle, qui redoublent son air appliqué. Le XIXe siècle avait vu une augmentation considérable de la quantité de femmes peintres en Europe, dont beaucoup entraient dans des ateliers d'artistes renommés sans pour autant avoir l'ambition de mener une carrière» (cfr. https://www.gazette-drouot.com/lots/10100088).

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